I giganti con i piedi di argilla sono quegli enormi piloni che sostengono l’impalcato viario della A/26.
Da lontano sembrano possenti, ma se ci diamo un’occhiata più da vicino, c’è da spaventarsi!!!!
Ferri scoperti e arrugginiti, cemento che si potrebbe definire “disarmato” e friabile al punto che a volte viene via solo a toccarlo.
Già noi avevamo documentato lo stato di questo viadotto sul Gargassa in quel di Rossiglione epoi c’era stata addirittura anche una troupe di RAI 3.
Avevamo poi, fatto vedere anche altri “giganti dai piedi di argilla” cilindrici sempre di questa autostrada di un altro viadotto nei pressi del Gnocchetto, prima di Ovada.
Ci domandiamo: che fine fanno i soldi dei nostri pedaggi? In quali tasche vanno? perché chi incassa non fa la manutenzione? Dobbiamo aspettarci un altro “Ponte Morandi“? Il Procuratore che indaga a Genova sul Morandi a che punto è arrivato con le sue indagini? Quanto dovremo aspettare ancora per sapere di chi sono le responsabilità di quel crollo?
Una cosa comunque è certa: si diceva privatizziamo perché la “corruzione” impedisce allo Stato di operare in modo corretto.
E così, invece di attivare pratiche virtuose (riordino burocratico, trasparenza negli appalti, nella conduzione dei lavori e creazione di una “leva” di funzionari statali motivati) per contrastare il fenomeno corruttivo negli apparati statali, si è “gettato via il bambino con l’acqua sporca“.
Alla luce di quanto sta accadendo è meglio che i beni pubblici, come acqua, etere, risorse energetiche, sanità, istruzione, strade, autostrade, ferrovie e quant’altro tornino o restino saldamente nelle mani dello Stato, perché si stava molto meglio prima e io quando pago un pedaggio preferisco pagarlo allo Stato che non a un tizio che non so nemmeno chi è!!!!!
Gian Battista Cassulo