La biblioteca di Carpeneto “G. Ferraro”, diventa un luogo d’incontro, nel quale grazie all’iniziativa “Libri in Collina”, convivialità e cultura sono all’ordine del giorno
“Un momento di cultura vissuto con semplicità senza formalità, senza impostazioni rigide”. Con queste parole Antonella Rathschuler, ideatrice di questa iniziativa, va a definire il progetto “Libri in Collina”. Si tratta di un’iniziativa che è nata in sordina, nel 2012, con lo scopo di valorizzare al meglio la civica biblioteca, per farla diventare a tutti gli effetti un vero e proprio servizio di zona. La biblioteca infatti, per svolgere al meglio la sua funzione di presidio culturale, aveva bisogno di ampliare il suo raggio d’azione.
Da qui nacque anni orsono l’idea di creare un qualcosa per realizzare questo obiettivo e da qui avvenne il primo passo. Un “primo passo” che si concretizzò con quattro serate trascorse “tra libri e degustazioni di prodotti tipici locali”, come ci sottolinea la nostra interlocutrice. “Libri in Collina” però per vari motivi, per 5 anni interrompe la sua attività e non organizza più questo tipo di appuntamenti culturali, per poi in seguito riprenderli nel 2017.
E questo è l’anno della sua rinascita. Il progetto non si incentra più sugli autori strettamente locali, ma si allarga anche a quelli di una zona più ampia e toccando argomenti di grande varietà, dalle poesie dialettali alla documentazione sui fatti legati alla lotta partigiana, avvalendosi della collaborazione, nel primo caso, di Gianpiero Nani, e nel secondo, di Pietro Reverdito. “L’unicità di queste serate non è dovuta solamente agli scrittori ed ai partecipanti – ci dice ancora Antonella – ma anche all’ambiente che circonda il tutto, facendo da cornice alla serata, ovvero la biblioteca”.
Quest’ultima, sempre a detta di Antonella, crea infatti un’atmosfera quasi surreale, magica. La biblioteca di Carpeneto è così diventata a tutti gli effetti un vero e proprio caffè letterario, culla di cultura e allo stesso tempo di serenità e valori.
Pietro Caneva