Ieri, venerdì 29 giugno, il “Morandi”
è stato fatto saltare in aria. Si chiude così una storia che noi avevamo, sin
dallo scorso anno, documentato quasi in diretta.
Ci sembra giusto ora condividere anche questi video
della demolizione, che sono ormai di dominio pubblico, anche sulle nostre
pagine face book e sul nostro sito, quale
atto dovuto.
Infatti è calato il sipario su una pagina di storia
locale, e non, che a nostro giudizio non è stata del tutto chiara e per la
quale la Procura della Repubblica di Genova non è ancora
arrivata a scioglierne tutti i nodi.
Per noi de “l’inchiostro fresco”
il crollo, prima, e l’esplosione oggi del “Morandi“, altro non
è che l’immagine reale e precisa del Paese: un Paese che, purtroppo, sta affondando
nel mare della demagogia e degli interessi dei grandi gruppi di pressione. Soprattutto
quelli di altri paesi.
Riusciremo a salvarci? Certamente, perché lo spirito
italico è superiore ad ogni evento, come è dimostrato dal quasi 90%
del patrimonio artistico e letterario del mondo custodito nei nostri musei,
nelle nostre città, nelle nostre innumerevoli realtà territoriali locali.
Un patrimonio purtroppo a volte non curato e
lasciato nell’abbandono più totale, in spregio all’art. 9 dei Principi
fondamentali della nostra Costituzione.
Ma eccovi le immagino del “Morandi”
che crolla nella loro successione: la preparazione dello scoppio, i tecnici
al lavoro (con il supporto prezioso del personale specializzato dell’Esercito)
e la demolizione perfettamente riuscita
al millimetro.
E questo altro non è che l’ennesimo esempio della
nostra cultura, ovvero della preparazione dei nostri tecnici che tutto il mondo
ci invidia.