Quando si lavora, soprattutto su turni, verso il fine settimana si sa, si è stanchi ed affaticati. Per iniziare il primo turno bisogna essere su posto di lavoro già alle 6.00 non un minuto dopo, perciò ci si deve svegliare molto presto.
Ma questo non ha mai spaventato la giovane ventenne V. G. che da circa due mesi, di buona lena, lavora come operaia alle linee di imbottigliamento.
Lei, come tanti altri giovani assunti con contratto interinale la scorsa primavera dalla fabbrica regina degli Spirits italiani la “Davide Campari Milano S.p.A” (DCM S.p.A), è impegnata al capolino della linea liquori, dove vengono prodotte e confezionate importanti bottiglie come i vermouth Cinzano.
E anche questa mattina di giovedì 26 luglio non ha fatto eccezione. La voglia di godersi il weekend Valentina la rimandava ad oggi pomeriggio alle 14.00, quando sarebbe uscita.
Ma alle 06.15 circa, mentre stava cercando di mettere un altro mattoncino alla sua vita, impegnandosi al massimo nel suo lavoro per conquistare, forse, la possibilità di vedere trasformata la sua precarietà in un contratto a tempo indeterminato e pensare ad un futuro migliore, qualcosa è andato storto.
Forse la stanchezza del venerdì, forse la voglia di essere più veloce nel suo lavoro e farsi vedere ancora più efficiente o cos’altro ancora le sono stati fatali.
Il macchinario che impila le scatole per contenere le bottiglie del famoso liquore, nonostante tutti gli accorgimenti antinfortunistici, l’ha ghermita facendola restare incastrata nei suoi ingranaggi e i tecnici della manutenzione, prontamente accorsi, hanno dovuto sudare non poco per riuscire a liberarla.
Lei, fortunatamente cosciente e in grado di muovere gli arti, anche quelli inferiori (sulle prime si pensava ad una grave lesione della colonna vertebrale), è stata subito trasportata d’urgenza al vicino Ospedale di Novi Ligure e subito operata per le lesioni al fegato riportate dal grave schiacciamento dell’addome.
Non si conoscono ancora precisamente le dinamiche dell’incidente e nemmeno le condizioni reali di salute della ragazza, ma si sa per certo che l’azienda, sotto richiesta di tutti i lavoratori, ha accettato subito di proclamare l’intera giornata non lavorativa mandando a casa anche il personale delle altre linee produttive e fermando per tutto il giorno l’intera produzione dello stabilimento in segno di solidarietà.
Attendiamo con ansia notizie dall’Ospedale, sperando che la ragazza possa uscirne al meglio e riprendere la sua attività lavorativa.
Questo è l’augurio più sentito che, come redazione de “l’inchiostro fresco”, ci sentiamo di fare a questa giovane lavoratrice e al tempo stesso condividiamo il grande gesto di umanità dimostrata dai dirigenti dello stabilimento che hanno fermato la produzione in segno di solidarietà verso la propria dipendente.
Gian Battista Cassulo