La Procura della Repubblica di Alessandria ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini in riferimento alla vicenda dei maltrattamenti operati all’interno della residenza assistenziale di Pratolungo di Gavi.
Sono quindici le persone offese, di cui la maggior parte è assistita dagli avvocati Giuseppe Lanzavecchia, Fabiana Rovegno e Davide Daghino.
Il caso era scoppiato il 20 giugno scorso, quando alcuni operatori della comunità terapeutica sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, la struttura è stata chiusa e i pazienti sono stati ricollocati in altre comunità.
Venticinque invece le persone indagate, alle quali vengono attribuiti numerosi episodi di violenze e soprusi nei confronti dei pazienti, quali schiaffi, spintoni, torsioni delle braccia dietro la schiena, percosse, ingiustificati placcaggi a terra, ingiurie, vessazioni, nonché reiterati comportamenti denigratori e gravemente lesivi della libertà personale.
Nelle oltre 20 pagine dell’avviso di conclusione delle indagini vengono descritte sistematiche violenze fisiche e altre condotte quali ad esempio spruzzare lo spray detergente sul viso, usare la scopa (impiegata per pulire i pavimenti) per spazzolare i capelli dalle spalle di un ospite, attirare un paziente con del cibo per farlo giungere carponi in uno sgabuzzino e metterlo in castigo, afferrarne un altro per le narici.
Ventuno degli indagati rispondono del delitto di maltrattamenti in forma commissiva, cioè mediante condotte attive di violenze e vessazioni.
Gli altri quattro indagati, tra cui il responsabile della struttura, rispondono invece del medesimo reato, ma nella sua forma omissiva, in quanto accusati di non essere intervenuti e di non avere adottato ogni provvedimento necessario per evitare i gravi maltrattamenti posti in essere.
Gli elementi probatori principali in mano alla Procura della Repubblica sono certamente i numerosissimi filmati: circa 40 giorni di riprese che immortalano le azioni violente, aggressive e denigratorie subite dai pazienti della struttura.
Nelle prossime settimane il Pubblico Ministero titolare del fascicolo, Dott.ssa Letizia Aloisio, chiederà il rinvio a giudizio per gli indagati, alcuni dei quali potrebbero presentare istanza di patteggiamento.
Le persone offese, tramite i loro legali, hanno già manifestato l’intenzione di costituirsi parte civile al fine di richiedere il risarcimento dei danni.
La redazione