Poste Italiane al fianco dei Piccoli comuni
Dopo il convegno “Sindaci d’Italia”, organizzato lunedì 28 ottobre 2019 a Roma da Poste Italiane, che ha raccolto nel salone dei congressi “La Nuvola” circa 5 mila sindaci dei Piccoli comuni e al quale eravamo presenti anche noi de “l’inchiostro fresco” con la nostra inviata Genny Notarianni, vi è stato un seguito dall’alto valore simbolico.
Il giorno successivo infatti una delegazione di sindaci guidata da Massimo Castelli, coordinatore dei piccoli Comuni Anci, è salita al Quirinale, dove è stata ricevuta dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che aveva invito un suo messaggio al convegno,
A margine dell’incontro Massimo Castelli ha commentato: “Dal Presidente Mattarella abbiamo avuto grande attenzione, in un colloquio che ha ribadito come sia in atto una vera inversione di tendenza. Dopo l’evento ieri con Poste e l’incontro di oggi al Quirinale possiamo davvero sperare in una strategia concreta che punti a ripopolare e rivitalizzare i piccoli Comuni”.
Catelli poi ha dato ampio merito a Poste Italiane per la sua presenza capillare sul territorio, sottolineando al Capo dello Stato quanto importante siano i presidii istituzionali sul territorio.
“Abbiamo ribadito al Presidente – ha detto infatti Castelli ai giornalisti presenti- che la crescita demografica zero nei piccoli Comuni è la prima emergenza nazionale e che per arginarla non servono interventi spot ma vere politiche strutturali che purtroppo non ancora vediamo. Tuttavia – ha aggiunto l’esponente Anci – l’evento di Poste e la grande attenzione del Capo dello Stato ci fanno ben sperare perché rompono una scuola di pensiero che vuole si faccia economia dove economia già c’è. Auspichiamo che alle iniziative di Poste seguano quelle di altre grandi aziende, tipo quelle di telefonia, affinché intervengano sul digital-divide delle nostre aree interne“.
A questo proposito Castelli ha riconosciuto a Poste Italiane il grande sforzo che ha fatto in questi anni nel mantenere aperti sul territorio gli uffici postali, mettendo in evidenza anche il ruolo che ha avuto Anci nel tenere viva l’attenzione sulle condizioni dei Piccoli comuni.
“Se inversione di tendenza ci sarà – ha proseguito Massimo Castelli – grande merito va ad Anci che con forza e costanza ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica, dei decisori nazionali e delle grandi aziende la condizione dei piccoli Comuni. Nel 2017 si parlava di oltre mille uffici postali chiusi. Oggi siamo giunti ad un piano su scala nazionale di Poste che significa nessuna chiusura e anzi implica politiche di investimento. Grazie a Poste e ad Anci – ha concluso – possiamo guardare con più fiducia alla realizzazione della nostra Agenda controesodo che ha l’obiettivo di coniugare le grandi aree urbane con i territori interni“.
Presenti all’incontro tra Anci e Capo dello Stato vi erano, oltre alla delegazione di Sindaci appartenenti all’ANCI Piccoli Comuni, il Presidente Nazionale UNCEM, Marco Bussone, la Presidente di Poste Italiane, Maria Bianca Farina, l’Amministratore Delegato, Matteo Del Fante, e il Vice Direttore Generale, Giuseppe Lasco.
“Il Presidente ha avuto parole di grande stima per l’impegno degli Amministratori locali – ha detto Bussone – e ha ricordato che un Paese intelligente non si occupa solo delle grandi città, bensì dei centri meno densamente popolati e delle aree interne. Personalmente ho ricordato al Presidente la necessità di modernizzazione e digitalizzazione del Paese, di tutte le aree montane, dell’opportunità di portare nuovi servizi insieme con Poste sui territori, portando nel futuro i Comuni, tutta la Pubblica amministrazione, rendendo smart imprese e comunità”.
Il Presidente della Repubblica è rimasto particolarmente colpito per dai dati forniti da Del Fante per i quali solo il 17% dei piccoli Comuni è coperto da Banda ultra larga e che in 1200 Comuni non si riesce a telefonare e inviare messaggi.
Poste Italiane, così come è apparso durante l’evento del 28 ottobre, è fortemente impegnata sul territorio, la cui azione è stata bene illustrata con dati inequivocabili dall’ad Matteo Del Fante, durante un’audizione in commissione Lavori pubblici al Senato sul contratto di programma
“Nel 2019 i nostri portalettere hanno consegnato circa 100 milioni di pacchi, nel 2016 erano circa 16 milioni. In tre anni è una crescita significativa’“. Ha detto infatti, Matteo Del Fante, sottolineando questa una crescita significativa, ma ha aggiunto che: “L’e-commerce è la nuova frontiera ma resterà fuori dal nuovo contratto di programma tra Poste e il ministero dello Sviluppo economico”.
Del Fante però non ha lasciato cadere il discorso su questa materia ed ha aggiunto: “Sicuramente potranno essere aperti dei temi dal prossimo anno, potrebbe essere uno sviluppo dell’anno prossimo. Ma non ci stiamo lavorando, è una questione che deve decidere il Governo e non riguarda noi“.
Una nuova frontiera quella dell’e-commerce che comunque non è trascurata nel documento di Poste rilasciato ai senatori, perché c’è un capitolo intitolato “Verso uno nuovo postal act” dove è annoverata una rassegna delle sfide future, inclusa quella del commercio elettronico.
E a questo proposito Del Fante, a margine dell’audizione in commissione Lavori pubblici al Senato, ha precisato: “Il nostro problema è che non abbiamo il network internazionale. Poste non ha una rete internazionale. Iniziare un percorso di creazione di un network internazionale di distribuzione pacchi è ambizioso. Ci stiamo pensando e lavorando tanto ma è complesso e non posso dire di avere trovato una soluzione facile“.
Marta Calcagno – Direttore responsabile de “l’inchiostro fresco”