Avete mai sentito parlare di slot-car? Se non le conoscete sappiate che non si tratta di lontane parenti delle slot-machine dei casinò, bensì di giocattoli che negli anni 60 e 70 spopolavano letteralmente tra quelli più ambiti dell’epoca, capaci ancora oggi di entusiasmare chi le prova.
Ma vediamo cosa sono le slot-car raccontando brevemente la loro storia che affonda le prime radici attorno al 1920, quando un produttore americano di modellini ferroviari presentò i suoi primi prototipi. L’azienda era la Lionel Corporation e la novità era una pista per automodelli elettrici che in quel primo periodo non furono compresi, ma successivamente, negli anni del secondo dopoguerra, iniziò a diffondersi partendo dall’Inghilterra. Un’azienda d’oltremanica, la Scalextric, diede il via nel 1957 a quello che in pochissimo tempo divenne un boom.
Queste autopiste erano, allora come oggi, caratterizzate da un percorso componibile costituito da due o più corsie con al centro una fessura (in inglese “slot”) che serve da guida alle automobiline (in inglese letteralmente “slot-car”, ovvero “auto nella fessura”) che corrono lungo il tracciato e sono formate da un telaio, da un motore, da un pick up dotato di ‘spazzole‘, che strisciando sulla pista trasferiscono la corrente al motore, e da una carrozzeria.
In Italia fu la Policar, marchio creato appositamente dalla Politoys, divenuta successivamente Polistil, che creò e mise in produzione quella che nel nostro paese è tutt’ora considerata l’autopista elettrica per antonomasia.
Le piste elettriche, prodotte nelle scale standard 1:24, 1:32 e 1:43 conoscono la loro età dell’oro tra gli anni 60 e 70, quando in quasi ogni casa dove viveva un bambino c’era una scatola contenente un’autopista elettrica. Fu proprio in quel contesto che, anche in Italia, nacquero i primi slot club che si diffusero rapidamente dando vita a manifestazioni ristrette ai circoli stessi e in seguito, nel 1967, alla prima edizione del campionato italiano slot, che viene disputato ancora oggi.
Anche Campo Ligure, per quanto riguarda questa specialità modellistica, ha vissuto i suoi momenti di gloria con un circuito stabile realizzato in seno al locale Slot Club, che nel 1974 fu teatro della prima prova del campionato ligure patrocinata dal Secolo XIX, che vide al nastro di partenza ben 12 equipaggi che con i loro microbolidi elettrici diedero vita ad uno spettacolo entusiasmante.
Oggi nell’era della tecnologia più sofisticata e del divertimento virtuale, in cui spadroneggiano le consoles elettroniche ed i videogiochi, esistono ancora molti circoli, come il genovese Auto Sprint Slot Club, dove ci si può divertire con le autopiste elettriche e, sono certo, il ritorno di un nuovo slot club a Campo Ligure sarebbe apprezzato da molti.