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Ovada – Alessandria: un progetto per una ripartenza possibile

Com’è noto ai pendolari della zona, la linea ferroviaria tra Ovada e Alessandria funziona regolarmente per il traffico merci, ma è sospesa dall’esercizio passeggeri dall’estate 2012. Situazione simile alla Novi Ligure – Tortona, di cui si parla in altro articolo.

Il servizio per i pendolari è effettuato tramite bus di linea, che, anche per le condizioni e la planimetria del percorso, è più lento e disagevole di quello su treno.

Ogni anno si parla di una ripresa del servizio ferroviario per passeggeri, ma finora al di là delle buone intenzioni non si è arrivati.

Come contributo a una possibile azione anche politica da parte degli amministratori locali, riportiamo un interessante e dettagliato studio dell’ingegner Angelo Marinoni, esperto di trasporti ferroviari. Il testo completo, contenente tutti i dettagli tecnici, si può trovare all’indirizzo internet

https://www.studioinitinere.com/post/ferrovia-alessandria-ovada-una-ripartenza-possibile

Riassumendo, l’ing. Marinoni, dopo una breve cronistoria degli eventi che hanno portato alla sospensione del servizio passeggeri, effettua una serie di proposte che evidenziano il vantaggio sia economico che sociale che porterebbe una riapertura del servizio purché ben organizzato e integrato opportunamente con il servizio su gomma. Viene evidenziato come la chiusura del servizio sia stata a suo tempo giustificata con i dati di presunta scarsa affluenza media dell’utenza; ma anche come ciò sia derivato anche da un’offerta sempre più ridotta e un’inadeguatezza degli orari (io aggiungerei come, negli ultimi tempi dell’esercizio, una serie di frequenti soppressioni di treni e di ritardi abbia disaffezionato molta parte dell’utenza. Fra l’altro, negli ultimi tempi, il treno più frequentato del mattino era costituito spesso da un’automotrice diesel – nonostante la linea elettrificata – di unica carrozza assolutamente insufficiente al numero dei passeggeri; non dico lo si facesse apposta, ma sembrerebbe quasi…).

Si sottolinea anche come la zona abbia valenza sia commerciale sia turistica, e la presenza del servizio ferroviario arricchirebbe tutte le componenti dell’economia locale, oltre a costituire un vantaggio ambientale. (Basti pensare al beneficio che si otterrebbe se alcune centinaia di persone viaggiassero su treno elettrico invece che su inquinanti mezzi a motore).

Lo studio evidenzia anche come economie di scala potrebbero ottenersi compiendo con unico treno un servizio prolungato ad altre linee, ad esempio unendo il percorso da Ovada alla Alessandria-Casale-Vercelli.

Abbiamo anche sentito l’autore dello studio, che ci riferisce che “Rispetto al contenuto tecnico si può aggiungere che si parla sovente di quanto costi riaprire una ferrovia, ma non di quanto costi tenerla chiusa. Quello che in economia é il costo opportunità non viene mai sufficientemente considerato nei percorsi decisionali relativi alla politica territoriale, di cui le politiche della mobilità sono momenti essenziali. Le risorse necessarie alla riattivazione e all’esercizio di una ferrovia locale, il cui uso essendo parte di una rete non é in verità solo locale, hanno un ritorno sul territorio di un fattore 10: per ogni euro investito nel sistema ferroviario, ne ritornano dieci in termini di ricchezza generale al territorio.”.

(Quest’ultimo dato é ottenuto da studi compiuti sulla ferrovia della Val Venosta a dieci anni dal suo ripristino).

Rimandando per tutti i dettagli al testo citato, speriamo che i vari amministratori locali si associno per insistere, su Regione e Trenitalia, sul necessario ripristino della linea.

Stefano Rivara

Foto di copertina: treno merci in transito verso Predosa; fotografia di Maurizio Zanella

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