La vitalità di un partito è nel suo radicamento sul territorio
In un’epoca dove parlare di partiti è come parlare del diavolo e tutti gli esponenti politici tendono a rifugiarsi sotto le sigle più diverse dove il movimentismo sembra farla da padrone, la “Lega” sembra sia in esatta controtendenza.
La Lega, infatti, non rinuncia affatto a chiamarsi “partito” e come i partiti storici del Novecento continua ad aprire le sue sedi sul territorio proprio per favorire quella che i politologi chiamano “partecipazione politica dal basso”.
E in questo senso le sedi di partito rappresentano il termometro della vitalità dei partiti stessi, ma anche il luogo di incontro tra i militanti e i loro rappresentanti, tra chi insomma fa politica offrendo il suo sostegno nel più ampio spirito del volontariato e chi, invece, sedendosi su un seggio consiliare o parlamentare, la deve esprimere a livello professionale.
Un mix questo che tiene in piedi correttamente una rappresentanza politica tutelandola da pericolose derive e in particolar modo impedisce al suo interno la formazione di pericolosi gruppi di potere.
Questo sostanzialmente il messaggio contenuto nella inaugurazione della nuova sede della Lega ad Ovada, come anche molto bene ha avuto modo di sottolineare l’On. Riccardo Molinari, presente assieme al Consigliere regionale Daniele Poggio e al Capo gruppo in Consiglio comunale ad Ovada, Pier Sandro Cassulo.
A fare gli onori di casa il segretario politico cittadino, Giuseppe Colombo, in carica dallo scorso anno, che ha presentato la nuova sede come una finestra aperta sulla città.
La redazione