L’impatto delle leggi restrittive sul nostro territorio
Le restrizioni governative sono arrivate ovunque. E fortunatamente aggiungiamo dato che per ora, in mancanza di vaccino, cercare di avere la minor vita sociale possibile pare essere l’unico antidoto serio contro la contrazione di questo virus che serpeggia ormai ovunque nel nostro Paese.
La provincia di Alessandria oltretutto è stata tra le prime “zone rosse” appena dopo la Regione Lombardia e le province venete colpite.
ARQUATA SCRIVIA
Camminando per il piccolo comune, si resta subito impressionati dal profondo silenzio in cui si è avvolti. Sui marciapiedi si incontra qualche passante, molto spesso con cane al seguito.
Sulle strade passa qualche auto e continuano i controlli sulla S.S. 35 dei Giovi in ingresso e uscita dal paese da parte dei Vigili urbani e dai Carabinieri.
Come da legge, tutte le attività che dovevano chiudere hanno rispettato il divieto e nessun esercente arquatese è stato segnalato per non aver rispettato le regole.
Davanti ai quattro supermercati presenti si incontra qualche persona debitamente munita di guanti e mascherina che si mette in fila fuori per fare la spesa. Dopo un iniziale spauracchio di catastrofe, gli acquisti sono tornati regolari e le persone non saccheggiano più gli scaffali dei generi alimentari.
Si segnala invece una tendenza all’acquisto presso le piccole “botteghe”: forse perché, nonostante si rispetti qui quasi ovunque la regola dell’ingresso vietato a più di due persone alla volta, le persone più difficilmente devono attendere fuori il proprio turno esposte al clima di marzo che, pur essendo soleggiato, non è ancora molto caldo. O forse perché essendo state sempre meno prese d’assalto, le persone pensano che possano essere luoghi meno pericolosi per il contagio (ricordiamo che il virus può sopravvivere anche sulle superfici).
Anche qui nel nostro piccolo si registrano, come nelle grandi città, sporadici fenomeni spontanei di “canto dai balconi”: a trascinare il fenomeno soprattutto i giovani che, per “noia da quarantena”, alzano il volume degli stereo e si ritrovano a cantare e chiacchierare dai balconi.
SERRAVALLE SCRIVIA
In questo comune invece abbiamo voluto mettere in evidenza la nuova condizione venutasi a creare al comprensorio scolastico. Per questo ci siamo documentati telefonicamente (seguendo le norme di quarantena) con il preside, il prof. Carlo Oneto, che gentilmente ci ha spiegato la situazione:
“Sono arrivato qui l’anno scorso dalla Liguria, da una realtà di comprensorio molto più grande” introduce “Dov’ero abituato ad un insegnamento più interattivo. Ma qui comunque le potenzialità c’erano bastava solo esprimerle. Poi naturalmente il dilagare del SarsCov2 ha messo tutti di fronte al problema e, anche i docenti più restii hanno dovuto adeguarsi. E con ottimi risultati”
Infatti, durante la chiacchierata ci viene illustrata la situazione: il comprensorio di Serravalle Scrivia (scuola dell’infanzia, primaria e secondaria, ovvero le ex scuole materna, elementare e media) ha da tempo i mezzi per poter fare didattica online come la piattaforma google apps for education (GSuite) ma nessuno la utilizzava.
La premura del nuovo preside invece è stata quella di renderla attiva già dal suo arrivo, prima dell’emergenza, per rendere l’insegnamento meno passivo (il classico sistema frontale dove il professore spiega e gli alunni lo ascoltano prendendo appunti) e poter condividere con i ragazzi contenuti multimediali e dar loro più spazio di espressione. Il caso vuole che poi, con le nuove norme si fosse obbligatoriamente coinvolti a 360° in questo tipo di insegnamento.
Preside, come hanno reagito i docenti a questo nuovo tipo di insegnamento?
Mi sono davvero commosso nel vedere che ogni docente, anche il più diffidente abbia invece collaborato pienamente raggiungendo ottimi risultati. In questo difficile momento ogni docente si confronta con gli altri utilizzando ogni mezzo disponile per poter assicurare agli alunni un regolare svolgimento delle lezioni e delle attività didattiche, con una collaborazione che non mi aspettavo.”
E gli alunni invece? Il vostro comprensorio comprende quelli dell’infanzia, della primaria e della secondaria…
Tutti bene. Per i piccoli scambiarsi disegni e compiti in questo modo è molto divertente. E anche per i più grandi c’è curiosità e partecipazione.
Ma per chi a casa non avesse a disposizione uno strumento elettronico? Come potrebbe seguire regolarmente le lezioni?
Senza alcun problema abbiamo distribuito per ora diciassette tablet in comodato d’uso a famiglie che non avevano a disposizione i mezzi. Le grandi compagnie telefoniche con nuove offerte ci hanno aiutato anche con la connessione. Nessuno è stato escluso.
Bene, e il comune di Serravalle ha partecipato? Se si, come?
Abbiamo sempre avuto grande collaborazione da parte del comune, nello specifico questa volta ci ha fatto pervenire in tempi brevissimi un’ottima connessione internet.
BUSALLA
Per quanto riguarda invece la situazione dell’Alta valle Scrivia, abbiamo chiesto a Loris Maieron, sindaco di Busalla, di illustrarci la situazione quotidiana del comune ligure.
Sindaco, come procede la vita nel vostro comune? Ci sono stati problemi a far rispettare le nuove norme di sicurezza?
No, diciamo che non si hanno avuto le difficoltà che si possono presentare nei grandi centri urbani. Sono state segnalate solo delle code sporadiche di qualche decina di persone davanti ai supermercati, tabaccherie e ufficio postale.
Bene, e avete preso qualche provvedimento in merito?
Si, con un’auto del comune munita di altoparlanti, abbiamo invitato la popolazione a non fare la spesa tutti i giorni ma a fare un po’ di scorta così da non uscire ogni giorno. Per quanto riguarda i servizi comunali abbiamo aderito alla politica dello smart working e non solo. Abbiamo stabilito turni di lavoro e gestito i servizi su appuntamento. In questo modo abbiamo ridotto del 50% circa la presenza di persone negli uffici pubblici, senza compromettere la qualità del servizio.
E per quanto riguarda il lavoro degli operai?
In questo caso abbiamo ridimensionato i turni, cercando di favorire lo smaltimento delle ferie accumulate di ognuno e dei permessi, come quello per la legge 104. Abbiamo solo garantito una presenza minima per le pulizie e la potatura delle piante perché non si poteva rimandare.
Mentre tutte le opere più grandi di cui avevamo discusso nelle interviste precedenti l’emergenza coronavirus sono state sospese immagino…
Certamente. Nell’attesa che la situazione si risolvi, ora bisogna solo concentrarsi su questo grande problema. Il virus è arrivato anche qui, dove abbiamo registrato un decesso, e alcuni cittadini con sintomi sospetti hanno effettuato il tampone.
Fausto Cavo