Oggi stiamo assistendo ad un proliferare di informazioni
Mario Varga Llosa, premio Nobel per la letteratura, in un articolo apparso su “La Stampa” del 4 giugno 2007 definì, a proposito della crisi dell’informazione, un certo tipo di giornalismo,
“giornalismo escrementizio”.
In due parole questo intellettuale e politico peruviano ha fotografato la crisi nella quale versa l’informazione, con edicole che chiudono e giornali che mandano al macero le copie.
Vi sono troppi giornalisti pennivendoli
e altrettante notizie false sulla rete!!!
Ecco qui di seguito una riflessione del nostro Fausto Cavo sull’informazione ai tempi del coronavirus
Attualmente l’informazione è concentrata per la per la quasi totalità sull’emergenza sanitaria nazionale ed internazionale e sui vari svolgimenti politici per fare fronte a questo problema davanti a cui il mondo intero si è trovato in gran parte impreparato.
Importantissimo è il ruolo di collegamento tra fatti e cittadini svolto dall’informazione, che vede moltissimi giornalisti esperti in campo lavorare incessantemente al fianco delle istituzioni, con interviste a specialisti della situazione sanitaria, politici, cariche delle forze dell’ordine.
Da non sottovalutare però, soprattutto attraverso i nuovi mezzi di comunicazione come i social network, la nascente voglia dei comuni cittadini di improvvisarsi appunto “professionisti dell’informazione”, facendo dilagare una miriade di notizie false (le ormai famigerate fake news) anche nel nostro territorio.
Ho assistito sbalordito alla proliferazione di gruppi di persone che in pochi giorni si erano autoproclamati salvatori della Patria in nome di un’Europa troppo chiusa ed intransigente senza ovviamente conoscere minimamente le dinamiche delle politiche, soprattutto economiche, del continente.
Ho assistito anche ai giudizi vuoti, alle idee insensate, ai pareri di persone non informate e presuntuose che pretendono di avere la verità in tasca e la “medicina” giusta per curare il nostro Paese anche su gruppi innocenti come quelli che, soprattutto su Facebook, raggruppano le persone dei tanti piccoli paesi del nostro territorio tenendo vivo quel campanilismo tutto italiano che però, ora, rischia di far dilagare malcontento e idee di dubbia moralità.
Per non parlare delle notizie false che, anche sul nostro territorio hanno creato scompensi nei giudizi e incentivato cattive abitudini proprio tra la nostra comunità che ora più che mai deve unirsi e fare fronte comune sul problema creato da questo minuscolo virus dalle grandi capacità distruttive che è il SARSCov2.
Insomma, un grande riconoscimento a chi, in questo difficile periodo non perde la concentrazione nel suo lavoro di informazione e una grande tirata d’orecchie a quei cittadini “tuttologi” che, nella quarantena forzata dentro le loro abitazioni, dovrebbero utilizzare il tempo a disposizione per informarsi e non per intralciare il sistema.
Fausto Cavo