Sui social vi sono state un sacco di polemiche per la scelta di Mediaset di mandare in onda ieri sera (venerdì 1° maggio 2020) un film girato nel 2011, “Contagion”, che quasi per filo e per segno anticipava quello che sarebbe accaduto oggi.
“È sciacallaggio e spargere terrore tra la gente”. Queste le critiche contro la proiezione di questo profetico film.
E allora cosa dire delle recenti cronache TV dove i vari TG nazionali e non ci hanno proposto a più riprese la lugubre fila di camion dell’esercito che portavano via le bare dei defunti dalla camera mortuaria di Bergamo?
Mentana con le sue dirette TV dove ad ogni minuto faceva scorrere queste immagini, stando a questi perbenisti, non spargeva forse anche lui, assieme ai suoi altri numerosi colleghi, terrore tra gli ascoltatori? E la differenza non è poca perché nel secondo caso i morti erano veri, mentre il primo è solo un film.
Un film però anticipatore e forse è questo “quello che fa prudere il sedere” a chi oggi vorrebbe farci credere che non ci si poteva aspettare una cosa del genere.
Personaggi insomma che hanno tutto l’interesse a tenere nel limbo o a zittire chi ha avuto l’occhio più lungo di chi ci ha governato e di chi ci governa.
Forse erano molto più avanti i feudatari medievali che non i nostri attuali politici. Nel Medioevo infatti i castelli erano attrezzati con scorte di viveri, acqua e munizioni per sostenere ogni tipo di assedio.
Noi ad inizio pandemia non avevamo nemmeno la stoffa per fare le mascherine sulle quali oggi ci stanno lucrando un po’ tutti!!!!!
Per non parlare dei posti letto. Non vi ricordate quando negli anni passati la Regione Piemonte voleva sopprimere gli ospedali di Ovada, Acqui Terme e Tortona?
Se fosse passata quella sciagurata idea, dove avremmo messo oggi tutti i nostri malati?
Ma lasciamo perdere, sarà chi verrà dopo di noi a dare un giudizio complessivo su quello che oggi tutti noi stiamo passando e parliamo del film di ieri sera che è stato veramente un bel film. Realistico e fatto bene!
LA TRAMA DEL FILM
In questo film, tratto da un testo di Scott Z. Burnsdi con la regia di Steven Soderbergh, l’inizio della fine comincia con alcuni normalissimi atti che quotidianamente facciamo, quasi senza rendercene conto, nella nostra vita sociale.
Gesti quali toccare una tazzina in un bar o stringere mani durante una riunione d’affari oppure uno colpo di tosse su un autobus zeppo di persone.
E il virus si diffonde in un attimo mirando dritto, senza guardare in faccia nessuno, a polmoni e sistema nervoso!!!
Ad Hong Kong, una donna d’affari americana là per un meeting, viene in contatto con il virus e al suo rientro a Minneapolis, muore “per cause sconosciute”, come dicono al pronto soccorso. Ma ormai il virus è entrato negli Stati Uniti e da lì invade tutto il mondo occidentale mettendo in ginocchio l’economia globale e mietendo milioni di vittime.
Il tutto condito dai soliti speculatori, i vecchi “pescecani di guerra”, una razza che non muore mai, che speculano sugli antidoti e sulle mascherine.
E già perché nel film si vede la popolazione con le mascherine al volto!!!! Proprio come sta accadendo adesso nella realtà dei giorni che stiamo vivendo.
Le morti si succedono alle morti, sino a quando una coraggiosa dottoressa trova il vaccino e lo sperimenta con successo su sé stessa e sul padre che era stato infettato dal virus.
È la vittoria della scienza e del singolo individuo sulla pandemia ma anche sull’incapacità dei governi e su quei spregevoli individui che da un dramma generale tentano di trarne profitto.
Nel finale poi viene alla luce la fonte del contagio: in una foresta attorno ad Hong Kong, alcuni pipistrelli, spostandosi da un albero di banane all’altro fanno cadere una banana già morsicata a terra dove un maiale se la mangia infettandosi.
Il maiale viene macellato e successivamente la sua carne viene servita in un ristorante, dove combinazione si trovava per un pranzo di lavoro la donna d’affari americana di cui prima, e il resto è cosa nota.
UNA CONSIDERAZIONE
Questo film era stato realizzato nel 2011 ma già nel 1962 una cosa analoga era stata trattata in un libro scritto da Charles Eric Maine, “Il grande contagio”, che qui in Italia era apparso nella collana di fantascienza Urania, dove appunto si anticipava il futuro.
Nella prossima pandemia vedremo forse anche le notti dei morti viventi?
Potrebbe anche accadere, ma se siamo lungimiranti e traiamo lezione da quanto ci sta accadendo, potremo salvarci da ogni futura pandemia.
Come? Ad esempio rispettando di più il nostro pianeta e mandare a perdere nello spazio interplanetario i vari Paperon de Paperoni che ci succhiano il sangue, la loro corte di politici prezzolati, i giornalisti di regime, i demagoghi e intellettuali adulatori, che con la loro ingordigia oggi ci hanno costretto a chiuderci tutti in casa!!!!
Gian Battista Cassulo