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LETTERA APERTA

Viabilità: gioie (poche) e dolori (tanti) della Valle Stura (e non solo)

Nei giorni scorsi dall’Associazione L’Altra Liguria – Genova abbiamo ricevuto la nota che qui sotto riportiamo e che ha messo ancora una volta di più il dito nella piaga: quella delle viabilità. E giustamente “L’Altra Liguria” si rivolge ai vertici della Regione perché spetta ad essi la risposta. Noi come giornale tutto quello che
possiamo fare è pubblicarla, sia per accendere un dibattito, sia per mantenere viva l’attenzione su un tema così delicato per la vita di un’intera vallata, quali i collegamenti stradali e ferroviari tra Genova e il suo retroterra.
Ma, oltre a pubblicarla, abbiamo voluto
indirizzarla ai diretti interessati ai quali la lettera si rivolge ed essi ci hanno voluto rispondere con la voce dei gruppi li rappresentano in Valle Stura ed Orba.
E così il nostro referente per le pagine della Valle Stura, Fausto Piombo, ha sentito gli esponenti di “Cambiamo! Valle Stura” e “Cambiamo! Valle Orba“. Ecco qui di seguito i contenuti di quanto, a livello di base, associazioni e gruppi pensano sull’attuale stato della viabilità e più in generale dei collegamenti, in valle

 Gian Battista Cassulo

 

Riceviamo e pubblichiamo

Lettera aperta al Presidente Toti e al Sindaco Bucci

È inammissibile che si continui ad amministrare le istituzioni come se si fosse in una continua campagna elettorale, non bastano passerelle, ombrellini e dichiarazioni ad effetto per rispondere ai bisogni degli abitanti.

Abbiamo bisogno di soluzioni concrete, praticabili, immediate, soprattutto sulla mobilità, come è drammaticamente emerso in questi ultimi giorni.

I tratti autostradali non sono stati chiusi una notte all’improvviso, è responsabilità della Regione autorizzare i cantieri. Il numero esagerato di mezzi privati in circolazione non è una novità, è incrementato grazie alla vostra scelta di promuovere l’apertura di nuove strade piuttosto che migliorare ed aumentare il trasporto pubblico.

Bene le piste ciclabili, bene la mobilità dolce, ma Genova è fatta di periferie collinari ed è lunga 33 Km, ovvio che non può essere questa la risposta.

Non siamo tecnici e non vogliamo sovrapporci alle tante proposte di chi è più competente di noi, ma qua e ora servono scelte politiche, che non possono essere quelle di costruire infrastrutture che potremo avere, forse, tra dieci anni.

Data la situazione drammatica, testimoniata dalle tante immagini che mostrano bus sovraffollati, migliorare il trasporto pubblico, e disincentivare l’uso dell’auto, non può essere più rimandato.

Certo, questo implica che, anziché aprire supermercati, si facciano parcheggi di interscambio; che, anziché permettere ai TIR di passare dove non devono e alle macchine di girare e sostare dove vogliono, si facciano controlli serrati e si posizionino dissuasori; che, anziché pensare a grandi opere, si pensi a far viaggiare più bus e treni.

Tutte cose che farebbero un gran bene alla nostra qualità di vita ed al futuro dei nostri figli e nipoti.

Associazione L’Altra Liguria Genova

Presidente: Simonetta Astigiano: Cell. 331/114.58.92

I coordinatori: Danilo Zannoni: Cell. 329/187.46.27 e Antonella Marras: Cell. 347/725.16.74

Spett.le Redazione de “l’inchiostro fresco

L’attuale amministrazione regionale ligure, con particolare riferimento alla figura del Presidente Giovanni Toti, degli Assessori Cavo e Giampedrone, del Consigliere Vaccarezza, ha sempre dimostrato attenzione e sensibilità per le criticità e le problematiche dell’entroterra.

É tuttavia impensabile che in pochi anni si possano compensare le conseguenze di una più che ventennale incuria infrastrutturale, soprattutto in assenza del monopolio dei processi decisionali e con molteplici eventi di carattere alluvionale da fronteggiare.

Per quanto concerne il capitolo viabilità, ai lavori già programmati dalla concessionaria autostradale, sollecitati proprio dalla Regione per accelerare il più possibile il termine degli interventi, si sono aggiunte le ispezioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che hanno generato altri cantieri fortemente impattanti.

É stato chiesto ad ASPI (Ndr.: Autostrade per l’Italia S.p. A.), dopo mesi di appelli ed allarmi inascoltati, di incontrare nuovamente il MIT (Ndr.:Ministero delle Infrastrutture e Trasporti – vedere logo), onde programmare urgentemente un piano di interventi dilazionato su tempi più lunghi, compatibilmente con le esigenze e la vivibilità della Liguria, dei suoi abitanti e delle sue imprese economiche.

Si é inoltre suggerito al MIT di implementare i collegamenti ferroviari, al fine di garantire l’uscita dalla regione ai genovesi e ai liguri, nonché un agevole arrivo ai turisti.

L’amministrazione regionale, non potendo far altro, attende dunque con ansia che il MIT liberi la Liguria, letteralmente prigioniera di ritardi, inerzia ed inefficienza, da una situazione drammatica.

Concludiamo riportando l’ultimatum divulgato dal Presidente Toti attraverso la sua pagina Facebook, sperando che sia sufficiente a placare alcune recenti polemiche, tanto comprensibili quanto mal indirizzate: “Il Ministero approvi immediatamente un nuovo piano di lavori, che riduca il rischio di incidenti e consenta alla Liguria di ripartire. Sennò, se non sono capaci, passino immediatamente le competenze alla Regione e ce ne occuperemo noi, come abbiamo fatto per il Ponte per Genova. Se continuerà questa inerzia e scarico di responsabilità saremo costretti a pensare che qualcuno vuole soffocare deliberatamente il nostro territorio“.

I comitati “Cambiamo! Valle Stura” e “Cambiamo! Valle Orba

 

 

 

 

 

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