In vista dell’inaugurazione del nuovo viadotto sul Polcevera, denominato “Ponte Genova san Giorgio”, pubblichiamo questo filmato realizzato da Giacomo Piombo, accompagnato da una breve riflessione di Gian Battista Cassulo
Alla festa di San Giovanni Battista sono andato a Genova per festeggiare degnamente il mio onomastico visto che questo Santo è anche il santo patrono della “Superba”.
All’andata da Novi Ligure siamo passati da Busalla, Casella e Sant’Olcese, entrando a Genova da Bolzaneto, mentre al ritorno ci siamo fatti la Val Polcevera per “attaccare” il Passo dei Giovi da Pontedecimo per rientrare così in Piemonte.
Il tutto per non prendere le autostrade, non tanto perché praticamente sono impraticabili, ma per non dare i miei soldi, anche se pochi, a dei signori che magari se ne stanno spaparanzati al sole, i quali, non si sa per quale scellerata politica detta “delle privatizzazioni”, sono diventati padroni di beni pubblici.
Sarò forse considerato un vetero-comunista (ma non è così), ma per me le strade, come altri beni strategici per la vita sociale di una comunità, devono essere dello Stato ed è su quelle strade, le strade pubbliche, che mi piace camminare.
Qualcuno dirà: “Quando le strade erano pubbliche, erano tutte un buco”. Perché adesso cosa sono? Addirittura crollano ponti e gallerie!!! E poi se una cosa non funziona si “butta via il bambino con l’acqua sporca”, oppure si trova la quadra per fare funzionare bene le cose?
E così rientrando in Piemonte e salutata la “mia” Genova passando per la Val Polcevera vedo luccicare il nuovo viadotto in via di costruzione (che verrà inaugurato il 3 agosto 2020), troppo schematico, troppo razionale e il paesaggio mi sembra spoglio.
Non c’è più il vecchio Morandi che, come il ponte di Brooklyn, svettava sulla Val Polcevera, facendola sembrare una piccola, grande America, e mi sono sentito un po’ orfano del mio passato.
Gian Battista Cassulo