“La crudeltà verso gli animali è tirocinio della crudeltà contro gli uomini” – Publio Ovidio Nasone
Siamo stati chiamati a Tassarolo (Al) dalla sig.ra Merlano la quale, affranta, ci ha raccontato un fatto a dir poco allucinante. La signora Merlano aveva tempo fa raccolto nel suo giardino due caprette, una bianca e nera e l’altra nera. Femmina la prima, maschio il secondo.
Erano piccole e così carine che la signora le aveva subito adottate. Alla femmina aveva dato il nome di “Pampana” e al maschietto il nome di “Nerino”.
Le caprette crescevano bene ed erano diventate ancor più affettuose del suo piccolo cagnolino, che la signora Merlano sta tenendo sulle ginocchia, mentre stiamo parlando. E già perché la signora Merlano è una grande amica degli animali. Tutto bello e bucolico sino a quando una mattina la signora Merlano, scendendo in cortile, vede Nerino tutto agitato, tanto da sembrarle che quasi stesse piangendo.
Corri di qui, corri di là, la signora Merlano gli va appresso e “Nerino” la conduce dietro la casa dove la signora, lanciando un urlo, vede Pampana ormai priva di vita con il ventre completamente aperto.
Un animale selvatico, il gesto incivile di qualcuno? Non si sa, ma la signora ha fatto la sua doverosa denuncia ai Carabinieri forestali, ma ora vive nella paura e alla sera, prima del buio, fa ricoverare “Nerino” in un apposito box che con il marito ha provveduto a realizzare.
A noi altro non rimane che documentare questo fatto, pur restando allibiti per tanta crudeltà, nel caso fosse stata una mano ignota a infierire su questa bestiola.
Gian Battista Cassulo
Molte grazie del servizio a presto