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LA MITICA LEVA DEL 1945 DI NOVI LIGURE

Ecco in questa foto scolastica d’archivio del 1957, la Leva del 1945 e qui di seguito cogliamo l’occasione per fare un piccolo riassunto in pillole di quanto hanno visto questi ragazzi, oggi con i capelli bianchi

Questi alunni, nati nel 1945, quando ancora erano vivi i bagliori della Seconda Guerra Mondiale che stava o era da poco finita, nascono sudditi di Sua maestà il Re Vittorio Emanuele III, il loro Presidente del Consiglio dei Ministri è Alcide De Gasperi e come carta costituzionale vige lo Statuto Albertino concesso da Carlo Alberto il 4 marzo 1848.

Il 9 maggio 1946 questi alunni diventano sudditi di Umberto II (il Re di maggio) perché Vittorio Emanuele III, sapendo di essere inviso al popolo italiano, a sorpresa abdica nel tentativo di salvare la monarchia in vista del Referendum Monarchia/Repubblica che si sarebbe tenuto il 2 giugno 1946.

Ma il 2 giugno 1946 dalla chiamata alle urne per il Referendum, alla quale partecipano per la prima volta anche le donne, scaturisce la vittoria della Repubblica. E questi alunni, da sudditi, diventano cittadini.

Viene eletta l’Assemblea Costituente formata da 516 Deputati. Umberto II va in esilio, Enrico De Nicola viene nominato Capo provvisorio dello Stato e si forma un governo di unità nazionale con Alcide De Gasperi presidente del Consiglio dei Ministri

L’Assemblea Costituente, presieduta da Giuseppe Saragat, inizia lavorare il 25 giugno 1946 e nomina al suo interno una Commissione formata da 75 Deputati espressione dei vari partiti presieduta Meuccio Ruini e viene creato un Comitato di redazione formato da 18 parlamentari particolarmente preparati in materie giuridiche

La Commissione inizia a lavorare il 20 luglio 1946 e consegna il testo della nuova Costituzione repubblicana all’Assemblea costituente il 31 gennaio 1947 che inizia la discussione, articolo per articolo, il 4 marzo 1947, approvandola il 22 dicembre 1947 con 433 voti favorevoli e 62 contrari.

La nuova Costituzione repubblicana viene così promulgata dal Capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, il 27 dicembre 1947 e, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 298, entra in funzione il 1° gennaio 1948.

Il 18 aprile 1948 vengono indette le prime elezioni democratiche. Parte il nuovo corso repubblicano e il primo Presidente della Repubblica di questi alunni nati nel 1945 è Luigi Einaudi e il loro primo Presidente del Consiglio dei Ministri è Alcide De Gasperi.

Questi alunni muovono i loro primi passi in un Paese distrutto dalla Guerra che riuscirà a rialzare la testa solo grazie agli aiuti del Piano Marshall (1948 – 1952) e alla grande volontà dei loro genitori.

Ma il mondo è ancora in subbuglio e in Europa esplode la Guerra Fredda (1947) e tra Oriente (l’ideologia del socialismo reale) e Occidente (l’ideologia democratico – capitalista) e da Stettino sul Baltico a Trieste nell’Adriatico, si alza una Cortina di Ferro (così definita da Winston Churchill nel 1946 a Fulton nel Missouri) che poi si concretizzerà visivamente nel Muro di Berlino (1961).

Questi alunni a quei tempi sono ancora piccoli e non possono capire quanto sta accedendo attorno a loro, in un mondo dove la pace è appena stata firmata e invece le guerre continuano a scoppiare come la Guerra di Corea (1950 – 1953) o quella che nel 1964 gli americani incominciano nel Vietnam.

Ma nel mondo sono in atto grandi trasformazioni e si assiste ad un processo di decolonizzazione favorito dalla nascita dell‘ONU (26 giugno 1945). Un processo, però, che produrrà nuove tensioni e nuove guerre sia pure locali.

In questo quadro, gli stati europei, usciti indeboliti dal secondo conflitto mondiale, perdono la loro leadership mondiale che ora viene monopolizzata dagli Stati Uniti e dall’U.R.S.S..

Il mondo è percorso da nuove tensioni per il riconoscimento dei diritti civili, di libertà e di uguaglianza e intanto i giovani del ’45, questi giovani ormai quasi ventenni , iniziano ad interrogarsi sul loro futuro e prende forma la Contestazione giovanile, attestandosi su posizioni pacifiste soprattutto per quanto sta accadendo nel Vietnam.

Il ’68 sarà l’apice di questa contestazione, con “I Giganti” che cantano “mettete dei fiori nei vostri cannoni” (proposta), mentre la luna diventa più vicina con l’allunaggio del 1969!

Ma ecco piombare a ciel sereno l’Austerity che si concretizza in seguito alla guerra del Kippur nel 1973 e questi ragazzi, ormai quasi trentenni, all’improvviso toccano con mano che le loro sorti sono legate a quel che accade in paesi lontani, ma affrontano quei giorni con l’allegria e la spensieratezza di chi ha il futuro negli occhi e così ai tempi dell’Austerity, se le auto non si potevano più usare, ecco apparire biciclette, calessini, monopattini, cavalli e quant’altro pur di muoversi.

Verranno poi per questi ragazzi ormai adulti, gli anni Ottanta, gli anni della “Milano da bere”, dove tutto sembrava facile e dovuto, e vedranno con gioia nel 1989 sgretolarsi quasi inaspettatamente il Muro di Berlino e nel 1991 implodere l’Unione Sovietica.

Ma ben presto gli entusiasmi per la fine di una lunga stagione basata sull’equilibrio del terrore si scioglieranno con il risveglio di antichi nazionalismi che vedranno nei Balcani divampare un nuovo incendio che avrà il suo apice nel 1998 con la Guerra del Kosovo.

Il mondo cambia rapidamente sotto i loro occhi di uomini ormai maturi e nel 1992, con lo scoppio di Tangentopoli e la stagione del “Pool Mani Pulite di Milano” vedono crollare i partiti storici , e forse le antiche certezze, che li avevano sin qui accompagnati nella loro vita.

Il lento processo di globalizzazione, (che si potrebbe pensare sia una forma di neo colonizzazione economico/produttiva), i cui contorni, violentemente contestati dal Genoa Social Forum, si delineano nel G8 di Genova del 2001, diventa ora un fiume in piena e anche la nostra economia cambia, ma questi “ragazzi”, ormai sono quasi tutti in pensione e alcuni di loro purtroppo non ci sono più.

Dal 1945 ad oggi sono passati 75 anni e questi ragazzi, i ragazzi che vediamo in questa foto, di acqua ne hanno vista passare sotto i ponti , ma in questi 75 hanno fatto la loro parte, passando anche, con non poca fatica, dalla Lira all’Euro e dalla macchina da scrivere o dalla penna a Internet!.

E a questi ragazzi con i capelli ormai diventati bianchi, oggi chiamati ad affrontare una nuova sfida, quella del Covid che sapranno senz’altro debellare perché sono delle “pellacce“, ora non resta altro che guardare il mondo non più con l’occhio di chi vorrebbe cambiarlo, ma semplicemente osservarlo come è diventato.

Senza rimpianti, però, perché quello che dovevano fare lo hanno fatto.

Da oggi in avanti tocca ad altri giovani proseguire il loro lavoro!!!

Viva la Leva del 1945

Gian Battista Cassulo

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