Oggi, 31 ottobre 2020, dopo una lunga malattia si è spento Enrico Piccardo, sindaco di Masone. Ecco come lo ricordano i suoi concittadini in questa lettera che ci giunge in redazione a firma di Michele Ottonello
Negli ultimi sei anni a Masone non c’è stato un sindaco, c’è stato Enrico.
Un uomo, prima che un politico, che per i suoi compaesani è stato padre, fratello, amico senza alcuna distinzione.
Il nostro sindaco, riprendendo un vecchio slogan pubblicitario, era differente (non indifferente), era rock!
Piaceva perché amava il paese in maniera viscerale; perché in televisione o ai cosiddetti “piani alti” diceva le cose senza mezzi termini; perché alla giacca e alla cravatta preferiva la camicia a quadri o la divisa; insomma piaceva perché era vicino, per le strade, tra la gente e non lontano ed inarrivabile.
Enrico apparteneva ancora a quella generazione politica ormai quasi estinta fatta di persone votate al loro dovere che facevano del dialogo la loro arma e dell’immedesimazione la loro virtù.
Ho avuto modo di fare la sua conoscenza molti anni prima del suo approdo alla casa bianca di Piazza 75 Martiri, quando ancora si godeva il paesello nella tranquillità del suo feudo in località “Ronchetto” sfoderando aneddoti su aneddoti tratti in prevalenza dalla sua carriera professionale dove per altro, anche lì, aveva lasciato, per sentito dire da un mio zio materno suo collega, un ottimo ricordo di sé.
Molto più intensa e stimolante è stata la nostra frequentazione una volta divenuto sindaco quando, un sabato mattina sì ed uno no, lo incontravo per aggiornarlo sui progressi ed i progetti del Masone’s Got Talent oggi Valley’s Got Talent, una iniziativa che gli è sempre stata molto a cuore fino all’ultimo.
Mi ha sempre fatto piacere vederlo in prima fila ai nostri eventi, sia in casa che in trasferta, a testimonianza di questa costante vicinanza che era frutto della grande fiducia che riponeva nei giovani.
Credeva molto nell’unione, infatti, quando gli comunicai l’intenzione di estendere l’associazione a tutta la Valle, timoroso di sentirmi dare una risposta campanilista, mi spiazzò con un: “Sai che te lo volevo suggerire io?”.
Non vorrei ridurre quindi la persona di Enrico Piccardo ad esclusivo appannaggio del suo paese, ma di tutta la Valle Stura e di tutto un entroterra per il quale ha lottato fino a poco tempo fa consapevole della granitica fiducia dei suoi abitanti.
Oggi quindi permettetemi di dire che non piangiamo il sindaco ma l’uomo che ha saputo farsi apprezzare in primis per la sua umanità che oggi permetterà a lui di raggiungere la pace eterna e a noi domani di essere un paese ed un territorio migliore.
Michele Ottonello, presidente associazione culturale Valley’s Got Talent
ENRICO PICCARDO RESTERA’ SEMPRE NEL NOSTRO CUORE. GLI AMICI DE “L’INCHIOSTRO FRESCO”
Non servono molte parole per descrivere Enrico Piccardo, per chi ha avuto il piacere e la fortuna di conoscerlo sa di che straordinaria persona stiamo parlando.
Oltre ad essere un ottimo sindaco ed un eccellente amministratore, Enrico è entrato nel cuore di tutti i masonesi e non solo, per la sua bontà d’animo e l’amore sincero che lo legava al suo territorio.
Sempre disponibile con chiunque, non si è mai sottratto a nessuna sfida ed è stato sempre in prima fila per il suo amato entroterra.
Come dimenticarlo, motosega e scure in mano, a pulire i sentieri dagli alberi abbattuti dal gelicidio assieme ai volontari?
O questa estate all’uscita del casello di Masone, a dirigere il traffico dei mezzi pesanti che a causa del caos autostrade, rischiavano di incolonnarsi pericolosamente giù per la strada statale del Turchino intasando tutta la viabilità?
O ancora, sotto un’acqua torrenziale col suo impermeabile giallo a controllare il livello dello Stura durante le innumerevoli emergenze meteo che hanno massacrato la valle Stura?
Non si può scordare tutto questo.
Tutta la redazione dell’Inchiostro Fresco è profondamente commossa per la tua scomparsa caro Enrico e ci uniamo al dolore dei tuoi familiari.
Un abbraccio. da Luca Serlenga e da tutta la redazione de “l’inchiostro fresco”
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