Su “Il Secolo XIX” di sabato 9 gennaio 2021 si legge che la Corte di Cassazione ha riconosciuto la prescrizione dell’accusa di omicidio colposo per cui i dirigenti della società tedesca che avevano noleggiato i carri cisterna, garantendone la loro resistenza, poi esplosi, sono andati assolti
L’unico che andrà a processo sarà l’Amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, che aveva, si potrebbe dire, “dignitosamente” rinunciato alla prescrizione.
Questi i fatti. Il 29 giugno 2009 il primo vagone di un treno merci proveniente da La Spezia e diretto a Pisa, formato da carri cisterna contenenti Gpl (Gas di petrolio liquefatto), transitando nella stazione di Viareggio, deraglia (svia in termine tecnico) trascinando fuori binari il resto del convoglio.
Esplosioni a catena, 32 persone muoiono tra fuoco e fiamme, mentre 27 resteranno gravemente ferite per le ustioni riportate e due intere palazzine crollano per il colpo d’aria della tremenda deflagrazione.
È il più grave incidente ferroviario accaduto in Europa negli ultimi trent’anni.
Subito le parole degli esponenti politici si sprecano. “Vi saremo vicini!”, “Pagheranno i colpevoli!”, “Nessuno ne uscirà impunito!”, “Lo Stato non lascerà indietro nessuno”, “Verrà fatta piena luce”.
Paginate in prima pagina su tutti i quotidiani. Dirette TV infinite, “passerelle” di personaggi pubblici con gli occhi colmi di lacrime e sullo sfondo il dolore vero dei parenti delle povere vittime.
Poi tonnellate di carte per i faldoni delle perizie e delle contro perizie, allestimento di maxi processi, file interminabili di testimoni, il tutto per creare un impianto accusatorio oggi miseramente naufragato di fronte all’alta Corte di Cassazione!
Incapacità della Magistratura nel mettere alle corde i colpevoli di questo disastro o il solito teatrino dei “tutti colpevoli, nessun colpevole”?
Non sappiamo. L’unica cosa certa è che 32 persone sono perite in modo atroce a causa di quell’incidente per il quale nessuno sarà punito.
Il tutto tra il disorientamento dei sopravvissuti e dell’opinione pubblica, alla quale i giornali relegano la notizia non più in prima ma nelle loro pagine interne, mentre molti Tg nemmeno la citano!
Cosa ci fa pensare tutto questo? Ci fa pensare al Morandi. Anche qui lacrime a tutto spiano dalle più alte cariche dello Stato, fiori a profusione per le 43 vittime, perizie e contro perizie, faldoni che si ingrossano, relazioni da mille pagine e più, ma dal 14 agosto 2018 sono ormai passati più di due anni e non si capisce ancora a chi attribuire la colpa del crollo di quel ponte nel frattempo ricostruito non si sa bene con i soldi di chi e ora gestito da chi.
Ma soprattutto per il Morandi nessuno ha pensato di congelare i capitali di chi ha avuto in concessione dallo Stato la rete autostradale per garantire in completa sicurezza la mobilità del Paese.
A mio personale modo di vedere la vicenda di Viareggio sarà la fotocopia della vicenda del Morandi, ma spero ardentemente di sbagliarmi!!!!
Gian Battista Cassulo