Al di là del Ponte sullo Scrivia, nei luoghi dove si muovono idealmente i personaggi di Viviana Albanese come Marghe e Cali, troviamo un piccolo luogo incantato percorrendo la strada provinciale che da Stazzano conduce verso Sardigliano e Vargo
Si tratta di Tragetta, la prima frazione di Sardigliano, posta in cima a un colle a un paio di chilometri dalla piazza centrale di Stazzano, e lì sorge una piccola chiesetta, attualmente chiusa, dalla storia molto interessante: il Santuario dell’Addolorata.
La Chiesa sembra sia stata fatta costruire, secondo i documenti custoditi nell’Archivio Storico del comune di Sardigliano, dalla nobile famiglia locale dei Grillo come ex voto per essere sopravvissuti a un’epidemia, probabilmente di colera ed è appunto dedicata alla Madonna dell’Addolorata.
Il Santuario dell’Addolorata di Tragetta sembra sia stato edificato tra il 1816 e il 1820, con il contributo, oltre che dei Grillo, dell’intero paese e gestita dalla Confraternita del Santissimo Sacramento.
Il campanile fu invece edificato nel 1928, sempre con il contributo di tutto il paese, e si narra che il padre di tale Ugo Piella allora vendette il bue per assicurarsi la somma da versare alla confraternita, tanto che si racconta che a ogni suono di campane la moglie gli dicesse: “Luigi, ti senti u bargnò ch’ brugia?”
Il nuovo campanile fu riconosciuto ufficialmente nel 1930 dal vescovo di Tortona Simon Pietro Grassi, che stabilì anche un ben preciso regolamento per la gestione delle funzioni religiose.
Oggi un’oasi di Tragetta e il suo piccolo santuario restano il simbolo di una vallata ancora sostanzialmente incontaminata, pace e natura che ha conservato l’autenticità e la semplicità dell’antico mondo contadino, contrapposto al paesaggio anonimo e industrializzato dell’altra riva dello Scrivia.
Come ci dimostra il simpatico cartello che ci avvisa entrando in paese a Sardigliano: “qui i bambini giocano ancora in strada”.
La Chiesetta della Tragetta fa parte della parrocchia della Beata Vergine Assunta di Sardigliano, consacrata ufficialmente come parrocchia di Sardigliano nel 1675.
Davanti alla Chiesetta ci sono alcune piante di rose che rimangono fiorite fino a inverno inoltrato e vicino alcune case private.
E se ci avviciniamo, intravediamo tra le grate l’antica statua della Madonna Addolorata.
Andrea Macciò