Oggi a Novi Ligure sono stati ricordati quegli atroci fatti per molti anni dimenticati o rimossi dalla memoria collettiva
Il 10 febbraio è il “Giorno del Ricordo” per non dimenticare la tragedia delle Foibe e l’esodo dei fiumani dalla loro terra. La Giornata è stata istituita dal Parlamento italiano nel 2004 (ndr.: legge del 30 marzo 2004 n. 92) per ricordare e tramandare a futura memoria quanto accadde tra il 1943 e il 1945 (con code sanguinose sino al 1953) in quella terra di confine tra le regioni del nord est italiano e la Jugoslavia.
Migliaia di italiani, dopo essere stati fucilati e alcuni ancora in vita, furono gettati nelle foibe dai partigiani comunisti fedeli al maresciallo Tito e dai titini, mentre sullo sfondo si stava consumando uno scontro fratricida tra partigiani della Garibaldi e quelli della Osoppo.
I sopravvissuti a quella vera e propria decimazione furono poi costretti ad un esodo forzato, quando il 10 febbraio 1947 a Parigi furono firmati i trattati di pace che assegnavano alla Jugoslavia i territori dell’Istria, il Quarnaro, la città di Zara e la sua provincia che era parte della cosiddetta Venezia Giulia.
E così il 10 febbraio 1947 una lunga fila di esuli, quasi in una sorta di persecuzione nazionale, abbondonò case e le cose più care.
Fu per questo che nel 2004, la data del 10 febbraio venne scelta come “Giorno della Memoria” per ricordare quei fatti a lungo sottaciuti anche nei libri di storia.
Gian Battista Cassulo