Con la frana che incombe sulla strada del Turchino tra Ovada e la sua frazione di Gnocchetto, isolando quest’ultima e tutta la Valle Stura dall’ovadese, si stanno cercando strade alternative
Noi siamo andati diverse volte sul posto ad intervistare i residenti di Gnocchetto, che molto sta soffrendo questa situazione di isolamento, e lì abbiamo sentito che negli anni passati, quando Gnocchetto era abitata da più di quattrocento persone e il cotonificio Oliva girava a pieno regime, qui era presente un reticolo viario che teneva insieme questa zona dell’impervio Appennino ligure/piemontese, punto di snodo e passaggio obbligato tra la Valle Stura e l’ovadese.
Oltre alla strada del Turchino, la principale, vi era una strada che, scavalcato lo Stura, raggiungeva Belforte Monferrato e un’altra, la strada di Pian del Merlo, che dai pressi dove ora sorge l’Albergo “Il cacciatore”, si inerpica tra i boschi sino a congiungersi con la strada del Termo che arriva da Rossiglione.
Di queste strade solo quella del Turchino è rimasta in piedi, ma adesso anch’essa è inagibile.
Per raggiungere l’ovadese, e i servizi che Ovada offre, primo tra tutti l’Ospedale, l’unica strada a disposizione degli abitanti di Gnocchetto, di Rossiglione, Campo Ligure e Masone resta solo la A26 fruibile dal casello di Masone, oppure la tortuosa, ripida e stretta strada del Termo che da Rossiglione arriva, attraversando Costa d’Ovada, ad Ovada.
A Costa d’Ovada però la strada si restringe talmente tanto che a mala pena passa un’auto, men che meno i camion che rischiano di restare intrappolati tra le case, come ultimamente è successo.
E già perché non sapendo più dove passare, in molti, anche con mezzi non adatti a queste strade di montagna, note un tempo come le “antiche vie del sale” dove carovane di muli portavano dal porto di Genova le mercanzie verso la retrostante pianura, si sono avventurati creando incredibili intoppi.
Da notizie giornalistiche apprendiamo che, per baipassare il “tappo” di Costa d’Ovada, viene ora proposta la riqualificazione della strada di Requaglia.
Noi abbiamo provato a fare il percorso sulla strada del Termo da Rossiglione ad Ovada, prendendo la strada di Requaglia prima di Costa d’Ovada e ci siamo resi conto che, anche se la riqualificazione di una strada è sempre buona cosa, l’idea di far passare anche il traffico di una certa importanza su questo collegamento viario non ci sembra una buona idea.
La strada del Termo è una strada panoramica e la strada di Requaglia è di tipo vicinale e male ambedue si presterebbero ad un traffico di tipo commerciale!
L’unica soluzione a nostro modo di vedere, oltre che naturalmente a tenere in buono stato le strade suddette che comunque una loro funzione la svolgono, è quella di ripristinare a dovere la strada del Turchino e le risorse le si potrebbero certamente trovare, come del resto si sono trovate le risorse per pagare 500 euro al giorno per il noleggio del ponte provvisorio sull’Albedosa in quel di Capriata d’Orba.
Gian Battista Cassulo