Passeggiando per Arquata Scrivia si possono incontrare molte persone, più facilmente anziane, che si godono il meritato riposo chiacchierando o contemplando in tranquillità le strade, i vicoli e gli scorci del paese
Il topo arquatese a passeggio Il topo arquatese entra nella sua casa
Nell’ultimo anno il numero di passeggiatori è aumentato, complice la pandemia che ha ristretto il campo di molte attività, costringendo anche i meno inclini a fare due passi per svago, cercando di alleviare la noia e lo stress della situazione. Nell’ultima settimana poi anche il bel tempo primaverile ha favorito, portando molti a scegliere questo salutare ed economico esercizio allietati dal poter godere finalmente di qualche raggio di sole che scalda le ossa e apre la mente, facendo già pregustare la bella stagione e dimenticare il freddo e l’umidità invernali.
In questa maniera avrà pensato il “simpatico” ratto di fogna che, indisturbato, attraversava con grande senso civico attendendo il suo turno Via Libarna (la via principale del paese) per poi rosicchiare qualche erbaccia vicino ad un muretto che delimita un cortile e poi, sazio, infilarsi nella fogna stradale approfittando di una spaccatura nel marciapiede di cemento per raggiungere la famiglia e gli amici, riconoscibili dagli inconfondibili squittii provenienti da una grata in comunicazione con la fogna sottostante.
Nessuna paura: l’incontro con il ratto è stato assolutamente pacifico e rispettoso. Però, è bene ricordare che comunque questi animaletti sono portatori di molte malattie oltre che di disagi di varia natura, in quanto si annovera tra le loro passioni alcune attività che possono andare in conflitto con quelle umane (come quella di rosicchiare i cavi della corrente elettrica).
Fiducioso del fatto che la situazione si risolverà nel migliore dei modi non mi resta che salutare l’educato ratto che, pacificamente, si è fatto seguire fino alla porta della sua “dimora” quasi a voler dimostrare quale cittadino modello sia diventato!
E se ad Arquata i topi passeggiano tranquillamente per le vie principali di questa ridente cittadina della Valle Scrivia, a Novi Ligure, anche se, a dispetto del nome, non c’è il mare, ormai da alcuni anni ci sono i gabbiani che all’inizio venivano al mattino a svolazzare sulla vasta area della discarica che si stende a fianco dell’ILVA per poi tornarsene in Liguria alla sera, mentre ora hanno deciso di stabilirsi definitivamente qui all’ombra delle torre del più grande laminatoio a freddo d’Europa, quali novelli “gabbiani metallurgici”!
È proprio vero, stiamo vivendo in un mondo che cambia!!!
Fausto Cavo
Si Arquata è davvero lasciata allo sbaraglio,oltre ai topi a spasso, sporcizia ovunque , rami di alberi caduti in strada ormai da tempo … il comune dovrebbe fare qualcosa.