L’artista Mario Leveni (1917-2011) è nato nel 1917 a Seregno (provincia di Monza e Brianza). In Piemonte è arrivato per caso, durante la Seconda guerra mondiale, per sfuggire ai rastrellamenti nazifascisti insieme a un gruppo di concittadini, e si è stabilito nella zona collinare di Cuquello, sui colli tra Cassano Spinola e Sant’Agata Fossili. Cuquello è uno delle cinque frazioni che compongono il comune di Sardigliano (Sardigliano, Cuquello, Bavantore, Bavantorino e Malvino). Dopo la guerra si è sposato con una ragazza del paese ed è rimasto in Piemonte
La sua attività di artista si è svolta in prevalenza a Novi Ligure, dove aveva l’abitazione principale e lo studio, mentre a Cuquello ha mantenuto la seconda casa. Leveni è stato un artista poliedrico, occupandosi sia di pittura ad olio, che di scultura e pittura murale. I primi disegni del periodo della guerra, tra i quali Frutti della Terra e Mattino (1944) sono incentrati sulla contrapposizione tra vita e morte, sogno e realtà sembra “volersi specchiare con la realtà senza arrendersi al fascino gorgonico del reale”, (Tessari, 1980). La sintesi di queste due figurazioni si trova in un’opera del 1953 (La vita, olio a spatola) dalla cifra espressionista sia nel tratto che nella tematica.
Nelle opere più recenti troviamo still life che ricordano per alcuni versi l’opera di Filippo De Pisis e Giorgio Morandi (Aringhe, le Bottiglie, Natura Morta con Bottiglia, tutte degli anni Sessanta). In questa fase, pur essendo prevalentemente un autore figurativo, il disegno ha un’importanza minore rispetto al tratto cromatico. La sua opera più recente è invece maggiormente legata al territorio piemontese della provincia di Alessandria.
Numerose le scene di vita contadina e le rappresentazioni del lavoro agricolo in tutte le sue forme (La carriola, La contadina, Vecchia con Stufa, Ritorno al Fienile, La mungitura) opere nelle quali l’aspetto figurativo e disegnativo tende a risultare più accentuato.
In queste opere si percepisce nettamente il legame di Leveni con il suo territorio di adozione. In questo periodo è anche autore di paesaggi (Vigneti a San Cristoforo, Vigneti dell’Ovadese, Colline Novesi, Baite Sotto La neve, Monterosso) caratterizzate da un “realismo personale” (Tessari 1980) interpretato come tecnica e non come fine. Quasi tutti i paesaggi rappresentano località del Novese, del Monferrato o dei Colli Tortonesi. I paesaggi sono caratterizzati da campiture di colore che richiamano le dominanti stagionali, con una predilezione per le stagioni “estreme” inverno ed estate. Da ricordare anche la serie dedicata ai portali negli anni Settanta.
Sul territorio da segnalare fra le altre opere il prezioso ciclo di Murales nel portico di Via Oratorio a Cuquello. Si tratta di opere murali che, per tematica e figurazione più accentuata, ricordano in qualche modo il realismo socialista o il Novecento italiano. Un omaggio all’antico mondo contadino tanto amato dall’artista.
I murales rappresentano varie scene della vita contadina: la vendemmia, la semina, la trebbiatura del grano, il pasto frugale con la polenta che per alcuni versi ricorda certi interni di Van Gogh, il lavoro a maglia. Leveni rappresenta nei suoi murales anche i momenti di svago come il gioco dei bambini. I murales, risalenti al 1993, sono prevalentemente in buone condizioni nonostante qualche scrostatura di colore. A Cuquello si trovano anche decorazioni nell’oratorio (attualmente chiuso) e una deposizione nella Cappella di Famiglia nel locale cimitero, e numerose opere sia sculture che quadri, conservate nella casa di famiglia.
A Novi Ligure, oltre a opere nel cimitero e nell’interno del Comune, troviamo i busti di Fausto Coppi e Costante Girandengo che ci accolgono davanti al Museo dei Campionissimi. Anche queste opere, improntate a un realismo personale come affermava il Tessari, dimostrano il grande legame di Leveni col territorio del Novese, celebrandone le glorie del ciclismo locale. Sempre a Novi Ligure troviamo Il Monumento ai caduti sul lavoro di Via Garibaldi.
A Serravalle Scrivia, tra il cimitero e il casello autostradale, troviamo un po’ nascosto il busto dedicato a un eroe della lotta contro le mafie, il Generale Dalla Chiesa, inaugurato nel 2004.
Altre opere di Leveni si trovano nel cimitero di Cassano Spinola e nell’Ovadese. Nonostante il fortissimo legame con il territorio d’azione, Leveni ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale.
Leveni è deceduto a Novi Ligure nel 2011, ricordato con un funerale nel quale erano presenti numerose autorità politiche del territorio a tributare onore a un autore che ha cantato la grazia della vita contadina e la bellezza di queste zone. Leveni è attulmente sepolto nel piccolo cimitero di Cuquello.
Andrea Macciò
Riferimenti bibliografici: Tessari R. (1980, Mario Leveni. Il simbolo attraverso la realtà)