Abbiamo intervistato Armando Sanna in occasione della sua nuova nomina a membro dell’Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea (ILSREC)
Ricordiamo che l’attuale dizione dell’Istituto è dovuta al prof. Danilo Veneruso docente di Storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Genova, che negli anni Ottanta, coadiuvato dalla sua assistente, la dott.ssa Elisabetta Tonizzi, ne fu il direttore scientifico (1981 – 1989)
Pervenutaci la notizia della nuova nomina, abbiamo deciso di sentire il Vice Presidente del Consiglio Regionale Ligure, Armando Sanna (PD), per congratularci con lui e rivolgergli alcune domande dato il delicato momento politico che stiamo vivendo.
Vicepresidente come giudica gli episodi, purtroppo sempre più frequenti, legati all’inneggiare al fascismo e all’antisemitismo? Pensa che sia un problema di disinformazione? O una conseguenza della sfiducia nella politica degli ultimi decenni?
A mio avviso sono diverse le cause per le quali possiamo affermare che il fascismo in Italia non è mai passato, ma vorrei concentrarmi su due punti fondamentali. In primo luogo gli elementi centrali del fascismo sono ora recuperati dai nuovi populismi. Riportando sul palcoscenico della politica argomenti e logiche di stampo fascista questi vengono costantemente normalizzati, sono stati infatti riformulati in chiave democratica conservandone delle caratteristiche peculiari come la “paura degli altri”. Partendo da qui, dobbiamo quindi ammettere che la politica nel suo insieme ha fatto la sua parte. Le aggregazioni neofasciste hanno negli anni occupato quei campi lasciati vuoti dai partiti. In quegli spazi si sono messi in crisi principi di eguaglianza, delle culture favorevoli alla solidarietà e all’integrazione, arrivando alla delegittimazione degli organismi elettivi e rappresentativi, a partire dal Parlamento, dei partiti e delle istituzioni nel loro complesso. Questa è stata una tendenza che ha investito non solo l’Italia ma tutto il mondo Occidentale, anche se ad oggi ci sono dei segnali in controtendenza. Un esempio sono i risultati delle politiche olandesi, dove vediamo Geert Wilders e il suo partito di estrema destra sconfitto.
Data la scomparsa dei combattenti della Resistenza per via ormai dell’anzianità, crede che un’istituzione come l’ILSREC dovrebbe interfacciarsi con le scuole per portare il suo contributo? O la scuola fa già un buon lavoro di per sé sull’argomento con i giovani studenti?
L’Istituto rivolge già una particolare attenzione al mondo della scuola, svolgendo un’importante funzione didattica. Infatti vi è una collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria. Si organizzano corsi di aggiornamento sulla storia del Novecento, rivolti ad insegnanti delle scuole medie e superiori, con la partecipazione di qualificati esperti e docenti universitari. Negli istituti scolastici vi sono già insegnanti che attraverso lezioni, seminari e documentari raccontano e spiegano il ruolo fondamentale che ha avuto la Resistenza nel combattere il Fascismo e il Nazismo e gli orrori che da essi derivarono. Ruolo delle istituzioni e della politica è di supportare il più possibile, attraverso altri momenti di incontro o con il supporto di ulteriore materiale didattico, gli insegnanti in questo compito.
Durante l’intervista abbiamo anche deciso di porre alcune domande al Vice Presidente sulla spinosa situazione che si è venuta a creare tra Autostrade e il tratto di Ex SS 35 dei Giovi che interessa il territorio ligure dal Comune di Isola del Cantone a Busalla. Causa lavori di manutenzione Autostrade per l’Italia ha riversato gran parte del traffico (anche di mezzi pesanti) sulla statale mettendo in seria difficoltà i Comuni interessati
Vicepresidente perché secondo lei la società Autostrade manca di collaborazione con i territori interessati?
In questi mesi ho continuato a chiedere spiegazioni, anche attraverso interventi in Aula, sulle condizioni di diversi tratti autostradali. Mi pare che ci sia poca informazione riguardante proprio la salute delle nostre autostrade e lo dimostrano i continui interventi sugli stessi tratti o gallerie.
Perché non si riesce a trovare un accordo con ANAS così da penalizzare il meno possibile la popolazione interessata da questo disagio? (Intendendo per disagio la chiusura dell’autostrada per i lavori della galleria Monte Galletto e dei lavori per la frana tra Ronco Scrivia e Borgo Fornari sulla SS35)
I lavori ripetuti sulla Galleria Monte Galletto (Ndr.: è notizia di oggi mercoledì 31 marzo 2021 che i lavori alla Galleria Montegalletto sono terminati – Fonte: Il Secolo XIX del 31/3/2021) sono l’esempio di quanto detto prima, oltretutto se fossimo informati nel dettaglio sulla salute delle nostre autostrade si avrebbe anche la capacità di prevedere certi disagi al traffico e individuare per tempo delle soluzioni temporanee. Per quanto invece riguarda questione della frana sulla Ex S.S. 35, ho proprio riportato all’attenzione della Giunta nel Consiglio di martedì 22 marzo la problematica. Hanno spiegato che è in corso un confronto con il Ministero delle infrastrutture e Anas per convenzionare un’esenzione a carico di Anas per il pedaggio autostradale lungo il tratto “Busalla – Ronco Scrivia” durante i lavori di ripristino della strada statale. Continuerò a tenere monitorata la situazione poiché c’è un’intera comunità in forte disagio.
Fausto Cavo