Nella piana che bacia tre comuni, Bosco Marengo, Frugarolo e Fresonara, sul confine con Novi Ligure, tracciato dalla bretella autostradale che collega la A26 con la A7, sembra sia stato individuato il sito ottimale per realizzare una discarica di rifiuti di origine nucleare
Indubbiamente il sito è stato scelto bene: poche case, una scarsa densità abitativa, un terreno sostanzialmente facile da espropriare e, soprattutto, molto appetibile per la sua posizione geografica a due passi da un casello autostradale, quello di Novi Ligure, che serve due autostrade di strategica importanza quali la A7 e la A26, la famosa autostrada dei trafori. Inoltre questo sito si trova anche a due passi dalla grande discarica consortile di Novi Ligure e quindi già “psicologicamente” predisposto per far digerire all’opinione pubblica un nuovo centro di raccolta rifiuti, questa volta però radioattivi, che, mi dicono, ci vorranno 350 anni per renderli inoffensivi.
Chissà cosa ne penserà la gente del posto di questa scelta che dalle “segrete stanze” di pochi uomini potenti, sta per abbattersi sulla tranquilla e laboriosa gente che sino ad oggi ha avuto la fortuna di abitare in questi luoghi ricchi di verde, di acqua e di fertili terreni!
Oggi, martedì 30 marzo 2021, ci siamo recati con le nostre telecamere di Inchiostro Fresco TV nella piana tra Bosco Marengo e Frugarolo, conoscendo cascine dai nomi storici, come la cascina Bellana, la Libretta, siamo passati sui resti di strade storiche come la via Emilia e la strada del Corriere, aperta da Napoleone durante la Battaglia di Marengo.
Abbiamo girato su quelle stradine bianche disegnate tra un campo arato e l’altro. Ci siamo fermati a parlare con la gente e, tra mucche nelle stalle, cavalli al pascolo, galline nei cortili e gli immancabili cani e gatti, abbiamo visto l’incredulità se non il dolore negli occhi di chi su questa terra ci ha lavorato da generazioni e che ancora vorrebbe continuare a starci.
Da notizie raccolte abbiamo saputo che si è costituito un apposito comitato “No al Nucleare”, presieduto dalla sig.ra Roberta Tornielli e che si avvale della consulenza dell’Avv. Pinuccio Grosso. Un comitato di base che si sta organizzando e che i suoi iscritti, di giorno in giorno sempre più numerosi, si stanno autotassando per creare un fondo necessario per far sentire la loro voce.
Ce la faranno? Da come sono andate le cose per il Terzo Valico e da come le cose si stanno mettendo per la ventilata miniera di Titanio nel Parco del Beigua, che dovrebbe aprirsi là dove nasce l’Orba, gli auspici non sono dei migliori, perché quando si muovono quei grandi interessi, quelli delle oligarchie (i cosiddetti “poteri forti”), per gli “interessi diffusi” che sono quelli della gente semplice c’è poco da fare.
Ma, come mi ha detto qualcuno, che, da come mi parlava, mi sembrava di vedere quel soldato della 1° Guerra Mondiale mandato allo sbaraglio per conquistare una collina che non serviva a nulla: “Alla fin fine faranno quello che vorranno, ma per lo meno gliela faremo soffrire e per quanto mi riguarda potrò sempre dire ai miei nipoti che non sono stato complice di questa porcata”.
Gian Battista Cassulo