Teresio Ferrari è nato nel 1932 a Langosco Lomellina, in provincia di Pavia, ma ha vissuto gran parte della sua vita professionale e artistica a Novi Ligure (Al), dove è mancato nel 2017. Il nostro Andrea Macciò andato a riscoprire questo pittore che tanto lustro ha dato alla sua città
Teresio Ferrari in gioventù è stato ciclista di ottimo livello, tanto che 1955 entrò nella lista degli azzurrabili per il Campionato Nazionale Dilettanti (nel ciclismo, a differenza che nel calcio e in altri sport di squadra, ancora oggi è normale avere lo status di professionista intorno ai 25 anni) ma la sua carriera fu stroncata sul nascere da un infortunio. Legatissimo ai valori dello sport, in seguito riuscì a diventare campione nazionale di canottaggio, disciplina nella quale si era specializzato nel corso del servizio militare.
Teresio Ferrari è stato una personalità estremamente eclettica: sportivo, artista e carrozziere. Per circa 40 anni è statotitolare della Carrozzeria Ferrari di Novi Ligure, sita attualmente in Zona CIPIAN – via delle Industrie e attualmente gestita dalla famiglia, distinguendosi per i tre brevetti ottenuti nell’assemblaggio della Fiat 850 e 500 e Simca 1000.
All’arte si è dedicato sin dalla gioventù, prevalentemente alla pittura, con qualche puntata nell’ambito della scultura. Come sottolinea anche il critico d’arte Renato Musetti, la pittura di Ferrari è incentrata sul rapporto tra luce e colore.
Un artista figurativo controcorrente in particolare negli anni Settanta e Ottanta dominati dall’astrattismo e dalle avanguardie. La sua opera presenta tuttavia punti di contatto con la pittura metafisica, alla quale lo accomuna l’iperrealismo della linea, e, relativamente al genere delle nature morte, con l’opera seicentesca di P.P. Rubens.
Secondo Musetti l’originalità di Ferrari consiste principalmente nell’avere eletto lo sport come tema fondamentale della sua arte. Lo sport come metafora della contemporaneità, di un’epoca sempre in movimento, con colori sgargianti e una linea che restituisce l’idea del movimento, un po’ come i futuristi dai quali pure è stilisticamente lontano.
Teresio Ferrari è noto come “il pittore dei ciclisti” per aver ritratto i campioni del passato (Fausto Coppi, Serse Coppi, Costante Girardengo) e quelli a lui contemporanei (Marco Pantani, Mario Cipollini, Bernard Hinault, Damiano Cunego, Vincenzo Nibali e altri). Alcune delle sue opere si trovano al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure.
Teresio Ferrari con la tavolozza in mano Una parete ricca di quadri
Ferrari, pur avendo dipinto tutta la vita, si è dedicato totalmente all’arte dopo aver lasciato alla famiglia la gestione della Carrozzeria. Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Trofeo per la pittura sportiva a Roma nel 1992, e tenuto numerose mostre personali, tra le quali una nel 1998 a Volpedo curato dal critico Alfredo Pasolino e una nel 2005 a Bardolino (Vr) in occasione dei mondiali di ciclismo.
Teresio Ferrari conosceva anche un altro grande artista di Novi Ligure recentemente scomparso, Mario Leveni, del quale abbiamo già parlato per Inchiostro Fresco.
Possiamo dire che per un appassionato di ciclismo come lui la scelta di stabilirsi a Novi Ligure, nella terra di Coppi e Girardengo, è stata forse fonte di ispirazione aggiuntiva: una terra dove il ciclismo si “respira” nell’aria, dal Museo ai percorsi cicloturistici delle strade di Coppi alle sculture del Leveni stesso dedicate al ciclismo.
Le opere di Ferrari sono una celebrazione dei valori dello sport e del ciclismo, anche se si è cimentato con altri generi come natura morta e paesaggio, caratterizzate da una cifra stilistica molto personale e originale.
Andrea Macciò