Il santuario del Sacro Cuore di Stazzano e l’opera dell’architetto Giulio Leale nel tortonese
Per Inchiostro Fresco siamo andati sul colle che domina l’abitato di Stazzano (Al), accanto all’imponente castello ex sede vescovile ora proprietà privata adibito a Rsa, dove ora si trova l’interessante Santuario del Sacro Cuore, opera dell’architetto di Cassano Spinola, Giulio Leale. Il complesso ha origini rinascimentali, anche se l’aspetto attuale del castello è profondamente rimaneggiato. Il Castello fu fatto edificare nel 1505 dal vescovo di Tortona Domenico Zazio. Come abbiamo evidenziato parlando del libro di Maria Angela Damilano “Danzando con il demonio” questo castello era un centro nevralgico della Diocesi di Tortona.
Il Santuario è uno dei numerosi edifici progettati dal Leale nell’area tra Novese e Tortonese.
Costruita in forma di Basilica, la Chiesa attualmente sconsacrata e aperta occasionalmente per eventi musicali, è costituita da tre navate rette da venti colonne di marmo di Baveno. Le navate laterali si ripetono in alto in forma di tribuna e i soffitti della stessa sono a cassettoni e lacunari, riccamente decorate.
Il Santuario del Sacro Cuore, così come quello di Montespineto, può essere ammirato dai viaggiatori che transitano sulle ferrovie “Torino – Genova” e “Genova – Milano” e sull’A/7 oltre che dall’abitato di Serravalle Scrivia.
Tra le oltre opere di Giulio Leale c’è la Chiesa di San Martino a Gavazzana, costruita in forme romaniche anche se risalente all’Ottocento, quando il “borgo dipinto” ora frazione di Cassano Spinola era un comune autonomo.
Opera di Giulio Leale sono anche il Palazzo Municipale di Cassano e il rifacimento della facciata della Parrocchiale di San Pietro risalente al 1863. La chiesa, fondata nel V secolo, ha subito numerosi interventi fino al Novecento. La facciata del Duomo di Cassano in marmo bianco ha un aspetto di tipo neoclassico assai diverso da San Martino in Gavazzana e dal Santuario del Sacro Cuore di Stazzano.
Il piazzale esterno al Santuario è raggiungibile da Viale Regina Elena in circa 15 minuti a piedi. Lungo la salita si incontra una cappella dedicata alla Madonna di Lourdes.
Dalla sommità del colle si apre un suggestivo panorama sulla pianura sottostante, in particolare sull’abitato di Serravalle, e nei giorni più limpidi si possono ammirare a Sud l’appennino ligure piemontese e a Nordovest le Alpi.
Dal colle si diparte anche un sentiero attualmente in condizioni non ottimali che collegava la zona del Castello al seminario e al Santuario di Montespineto.
Andrea Macciò