Una bicicletta semi schiacciata, segni di frenata sull’asfalto e un giovane in stato confusionale e ferito steso sul ciglio del fossato lungo la strada. Due uomini si fermano a soccorrere l’infortunato e lo trasportano a tutta velocità nell’ospedale cittadino dove viene ricoverato con una prognosi di quaranta giorni. Un atto di generosità encomiabile, direte voi, No, tutta una messa in scena.
Il giovane era purtroppo caduto da un ponteggio provvisorio, sembra privo di ogni elementare sussidio di protezione, in un cantiere edile di Novi Ligure (Al) dove era stato “assunto” in nero dal titolare di una ditta di Lamezia Terme (CZ) con base operativa a Serravalle Scrivia (Al), producendosi gravi lesioni e l’imprenditore, per mascherare l’incidente sul lavoro, aveva architettato questa messa in scena. Ai Carabinieri di Novi, però, la ricostruzione di questo strano incidente sin da subito non era parsa chiara e da lì sono partite le indagini che hanno portato ad appurare l’esistenza in zona, tra il 2018 e il 2020, di un vasto giro di sfruttamento di mano d’opera in regime di “caporalato”, assunta in nero in diversi cantieri edili sparpagliati tra Novi ed Alessandria.
Oggi i Carabinieri di Novi Ligure, al termine di accurate indagini, hanno messo la parola fine a questa vicenda dalle tinte fosche, purtroppo non ultima, che getta un’ombra sul mondo dell’edilizia, denunciando i due alla Procura della Repubblica.
Gian Battista Cassulo