Per Inchiostro Fresco ci siamo recati alla Caserma Gavoglio di Genova, uno dei tanti spazi e strutture da riqualificare in un contesto urbano degradato come l’ex Caserma Giorgi di Novi Ligure o l’ex fabbrica dell’Amaro Libarna di Serravalle Scrivia. Buchi neri al centro delle città che, se riqualificati a dovere, potrebbero invece rappresentare un motivo di sviluppo e di incremento alla vita sociale, politica ed economica dei luoghi ove si trovano
Un residente “storico” del quartiere Lagaccio, Rinaldo Croazzo La ex rimessa della AMT, un altro buco nero del quartiere
La Caserma Gavoglio è un grande complesso che giace seminascosto a Genova nel “quartiere” del Lagaccio, a poche centinaia di metri dalla stazione di Piazza Principe, limitrofo ai più conosciuti quartieri di San Teodoro e Oregina (ora accorpati rispettivamente al Municipio Centro Ovest, con Sampierdarena, e Centro Est, con il Centro Storico e la zona di Castelletto). Il quartiere, relativamente isolato dal resto della città, prende il nome da un antico lago costruito da Andrea Doria come una sorta di “piscina privata” e bacino idrico del palazzo, sito dove attualmente si trova il campo da calcio nei pressi del Ponte Don Antonio Acciai. L’acqua era proveniente dal Rio San Tommaso.
Nel 1652 fu costruita una fabbrica di polvere da sparo, poi allargata e in seguito adibita anche a caserma militare, intitolata al Sottotenente degli alpini Carlo Gavoglio, caduto sul fronte russo nel 1942.
Dopo la guerra la fabbrica assunse il nome di “O.r.m.e” Officina Riparazione Meccaniche dell’Esercito, dismessa negli anni Settanta quando divenne esclusivamente caserma e gli spazi adibiti a camerate per i militari.
Con la dismissione di molte strutture militari dovute anche all’abolizione della leva obbligatoria, la Caserma rimase di fatto abbandonata e custodita dai militari che si trovano nell’unico locale ancora agibile nei pressi del Ponte Acciai. Nel 2001 una parte ospitò alcuni reparti della Polizia di Stato giunti in città in occasione del G8.
Dal 2016 la Caserma Gavoglio è al centro di un progetto di riqualificazione gestito dal comune di Genova anche sulla spinta del Comitato di quartiere “Voglio la Gavoglio”, consultabile sul sito del Comune.
Allo stato attuale, la Caserma Gavoglio è agibile esclusivamente nel piazzale antistante l’ingresso principale, ex Piazza d’Armi, adibita a parco pubblico e la Casa di Quartiere gestita dall’associazione “La casa nel parco”. In un articolo successivo parleremo dell’impegno di questa associazione nella gestione della parte finora agibile.
Oggi abbiamo intervistato un residente del Lagaccio che ci ha raccontato i problemi del quartiere: la dismissione di molti servizi come l’ufficio postale, che costringe molti abitanti anziani a recarsi negli uffici antistanti la stazione o di Via Napoli; la cronica assenza di parcheggi, solo in parte recuperati nell’altra struttura dismessa (l’ex Rimessa Amt) la strozzatura della strada che dovrebbe essere allargata, la lentezza nei lavori di recupero di uno spazio che dovrebbe essere una risorsa per il quartiere anche per quanto riguarda tutta la parte retrostante la piazza d’Armi.
I lavori del Ponte Don Antonio Acciai, chiuso dopo il crollo del Morandi, risultano invece abbastanza avanzati.
Andrea Macciò
È una situazione assurda anche perché siamo in presenza di un progetto di riqualificazione, che potrebbe essere ripreso e dare spazio alle esigenze del quartiere
Una situazione analoga esisteva anche in via Donghi, all’altezza delle scalette per l’Ospedale San Martino. Da tempo immemorabile vi era una fabbrica di birra abbandonata e gli abitanti della zona avevano chiesto al Municipio di San Fruttuoso (a quei tempi non era ancora accorpato con Marassi – eravamo nel 1998) di rendere pubblico quel sito per creare un’area di sfogo (parcheggi – verde – zona giochi e luogo di aggregazione). La proposta cadde nel vuoto sino a quando la comprò Gadolla e vi fece un palazzotto. Tutto questo accadeva con la giunta Pericu!!!