IL “BORGO FANTASMA DI RIVAROSSA” IN VAL BORBERA

A partire dagli anni Cinquanta, con la progressiva industrializzazione dell’Italia e l’abbandono di molte aree di montagna, in tutta Italia si sono moltiplicati i piccoli borghi abbandonati, oggi testimoni dell’antica civiltà contadina. In Piemonte, ne troviamo molti in Alta Val Borbera. Fra i più noti, Reneuzzi (frazione di Carrega Ligure) abbandonato nel 1961 dopo un grave fatto di sangue rievocato nel suggestivo romanzo “Il Vento dell’Antola” di Cristina Raddavero

Per Inchiostro Fresco ci siamo recati in uno dei più vicini al fondovalle e nello stesso tempo più suggestivi: Rivarossa, la frazione più alta di Borghetto Borbera (755 metri slm nel punto più elevato). La strada più immediata per accedere è Rivarossa è il sentiero 208 dell’anello Borbera-Spinti. Si accede dalla spettacolare località di Strette di Pertuso, canyon scavato dal Borbera che si dipana tra la frazione Persi di Borghetto e appunto la località di Pertuso, frazione di Cantalupo Ligure. Il sentiero parte dalla Casa Cantoniera sulla provinciale 140 a metà fra le due frazioni, in località Baracche.

Il sentiero, gestito dal Cai di Novi Ligure, è molto ben curato. Dopo un primo tratto impervio e ripido, nella seconda parte (all’altezza del bivio con il 208a) si addolcisce e si inerpica in una zona più libera da vegetazione.

Da questo punto la vista arriva da un lato alla conca di Cantalupo e alla dorsale Giarolo-Ebro e dall’altra alla bassa valle, fino al Santuario di Montespineto di Stazzano. Dopo circa 50 minuti si arriva nel suggestivo borgo abbandonato di Rivarossa.

Una decina di case, quasi tutte ormai in condizioni di sfacelo, ad eccezione del Bivacco “Alda e Carla Marchesotti” per gli escursionisti restaurato dal Cai di Novi Ligure e della prima che incontriamo ancora relativamente integra, che secondo alcuni abitanti della zona era abitata fino a non moltissimi anni fa da una famiglia tedesca.

Rivarossa ha un’atmosfera magica, sembra di vedere i contadini che la abitarono intenti alle loro attività. Il prato che si apre al centro del borgo abbandonato era l’antica piazza centrale.

A cinque minuti dal paese, la suggestiva Chiesina della Madonna di Rivarossa. La Chiesa, al contrario del borgo, è in ottime condizioni sia esterne che interne (anche se attualmente chiusa) ed è stata restaurata nel 1981. La Chiesa si trova su un crinale, dalla Madonnina di Rivarossa il sentiero prosegue sino al Monte Barillaro, sul versante che si affaccia sulla vicina Val Grue.

Rivarossa è un luogo di grande suggestione. La rete dei sentieri della provincia di Alessandria è ottimamente segnalata e questi paesi abbandonati potrebbero essere ancora più valorizzati in quanti costituiscono un patrimonio inestimabile del territorio di confine delle “quattro provincie” Alessandria, Genova, Piacenza e Pavia.

Andrea Macciò

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