NOVI LIGURE: I FURBETTI DEL REDDITO DI CITTADINANZA

Una volta era Totò che vendeva la Fontana di Trevi o il Colosseo agli americani, ma oggi, in questa globalizzazione che ci avvolge tutti quanti, i nuovi arrivati qui da noi riescono a raggiungere vette ancora più raffinate. Riescono addirittura, in un clima di perfetta integrazione “delinquenziale”, non solo a raggirarlo ma anche a beffeggiarlo

Quale il raggiro? Presentarsi presso un ufficio postale della provincia di Alessandria diverso da quello presente nel luogo indicato come il domicilio, attestare falsamente di essere residenti in Italia da almeno 10 anni e di non avere pendenze penali e, con una semplice domanda, riuscire ad ottenere immediatamente il reddito di cittadinanza

A mettere in pratica questo raggiro a Novi Ligure è stato un 22enne rumeno, senza fissa dimora, che dopo avere attestato falsamente la propria residenza, era riuscito ad ottenere presso un ufficio postale il rilascio della carta Postepay percependo, pur non avendone titolo, oltre 4mila euro. E così è stato anche per altri due suoi connazionali di 52 e 48 anni. Meno fortunato un loro giovane compagno di avventure di 21 anni che non è riuscito ad entrare in possesso del Postepay per un inghippo burocratico e il gioco si è improvvisamente interrotto.

L’accortezza infatti della Direttrice dell’Ufficio postale dove il giovane si era recato aveva sospeso temporaneamente questo servizio, perché insospettita da un errore nella documentazione presentata da un altro rumeno di 58 anni, anch’egli senza fissa dimora, che, per ottenere la Postapay, dichiarava falsamente di essere residente a Milano. Da ciò scattavano le indagini.

E così i Carabinieri di Novi Ligure, in tal modo allertati, hanno scoperto e stroncato un vasto traffico di false attestazioni di cittadinanza italiana, acquisizioni truffaldine di Postapay e percepimento indebito di Redditi di cittadinanza.

Addirittura due giovani, sempre di nazionalità rumena, non riuscendo ad ottenere la Postapay da un Ufficio postale perché il Direttore insospettito li aveva invitati a ripresentarsi il giorno dopo per farli sorprendere in flagranza dai Carabinieri, invece di desistere si sono presentati in un CAF del territorio per presentare domanda all’INPS per ottenere l’autorizzazione al ritiro del beneficio del reddito in un qualsiasi altro ufficio postale della zona. Come dire che non c’è nessun ritegno!

A fronte di tanti loro concittadini ottimamente integrati e grandi lavoratori, in totale sono 13 i cittadini rumeni senza fissa dimora e con pregiudizi di polizia, sei dei quali ricercati, che hanno indebitamente percepito il Reddito di Cittadinanza, la cui erogazione da parte dello Stato è in realtà prevista a favore di nuclei familiari in possesso di particolari requisiti economici, finalizzato al sostentamento economico immediato e al tempo stesso volto a favorire il reinserimento nel mondo del lavoro di coloro che ne beneficiano

Stessa cosa e uguale modus operandi è accaduta anche in quel di Casale Monferrato, fortunatamente l’intuizione di alcuni Direttori di Uffici postali e il lavoro di intelligence condotto dai Carabinieri ha interrotto questo raggiro e fatto capire che lo Stato italiano sa farsi rispettare.

Gian Battista Cassulo

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