È giunta in redazione una lettera di Rifondazione comunista di Genova
Dal Partito della Rifondazione comunista di Genova, a firma del suo coordinatore, Giovanni Ferretti, riceviamo e ben felicemente pubblichiamo questa nota con la quale si spiega l’assenza delle bandiere di PRC dall’odierna manifestazione che si terrà alle ore 18,00 di fronte alla Prefettura di Genova, per protestare contro la decisione dell’acquisto delle quote di ASPI da parte della Cassa Depositi e Prestiti. Nella vicenda del Ponte Morandi tutti noi abbiamo visto, a partire dalla lentezza con la quale sono state condotte le indagini, un arretramento dello Stato di fronte agli interessi del privato.
La stagione delle privatizzazioni ha infatti prodotto la nascita di veri e propri centri di potere che stanno pesantemente condizionando le scelte politiche più strategiche del Paese e, credo, che tutti noi ci stiamo ormai accorgendo che non si può più permettere che settori chiave, come quello dei collegamenti stradali e ferroviari, restino in mani private.
Il privato infatti ragiona con la legge del profitto, mentre lo Stato deve ragionare secondo la legge del servizio.
Ora i trasporti e le infrastrutture, ma la stessa cosa si può dire anche per la sanità, devono essere gestiti certamente in un’ottica aziendale, ma devono rispondere ad un principio fondamentale: quello di dare un servizio alla comunità intera. Altrimenti, se è solo il meccanismo del profitto a comandare in quelli che un tempo erano i cosiddetti servizi pubblici, potremmo assistere alla perdita di quello che un tempo erano patrimonio comune.
Se dovessi portare un esempio, mi sentirei di parlare di quanto sta accadendo in Val d’Aosta, dove una ferrovia, come la “Aosta – Prè-Saint-Didier”, un vero e proprio gioiellino di ingegneria ferroviaria, è stata lasciata cadere nel degrado e del disuso perché ritenuta non più economicamente produttiva e sostituita, in un panorama di traffico già sostenuto, da mezzi su gomma (vedere cliccando il link qui appresso riportato).
Il “Morandi” per tutti noi deve essere un campanello d’allarme e di chiamata a raccolta, perché se continuasse a prevalere l’idea che i beni pubblici debbano essere gestiti con la logica del profitto e non con quella del servizio, allora forse la nostra società potrebbe correre il rischio di vedere sciogliersi quel patto sociale sottoscritto tra individuo e Stato.
Ma ecco la lettera giunta in redazione da Rifondazione Comunista.
Gian Battista Cassulo
Chiediamo scusa ai parenti delle vittime del Ponte Morandi
Perché vorremo essere al loro fianco e invece abbiamo deciso di non partecipare al presidio sotto la Prefettura, indetto per oggi, venerdì 18 giugno 2021, in segno di protesta contro la decisione di acquistare le quote ASPI di Autostrade da parte della Cassa Depositi e Prestiti.
Non ci saremo nonostante che il PRC condivida anche il merito delle rivendicazioni alla base della protesta.
Non ci saremo perché alla manifestazione hanno aderito anche gli esponenti locali di quei partiti, come Lega e DS, che a livello nazionale sono disponibilissimi a firmare per questa ignominia.
Non ci saremo perché tutti loro sono da sempre favorevoli alla privatizzazione dei beni pubblici, autostrade tra questi, destinandole a diventare oggetto di profitto e, pertanto, soggette a speculazioni criminali finalizzate a diminuire le spese di manutenzione.
Non ci saremo perché altrimenti avremmo difficoltà a denunciare quello sporco giochetto, cattivi a Roma, buoni a Genova, utile a quei signori per non sputtanarsi del tutto in una operazione vergognosa.
Comprendiamo i parenti delle vittime nel loro accettare qualsiasi cosa che serva per fare muro contro quelle vigliaccate, ma noi non possiamo stare nella stessa piazza con quei mercenari.
È per questo che ci scusiamo sentitamente con i parenti delle vittime, certi ritrovare loro, e non altri, al fianco della campagna per il riconoscimento delle vittime delle stragi causate dal profitto, promosso dal Comitato NOI 9 OTTOBRE (www.facebook.com/noi9ottobre/).
Giovanni Ferretti – Coordinatore PRC Genova