In una affollata assemblea pubblica, che si è svolta venerdì 18 giugno 2021 alle ore 21 presso il complesso monumentale di Santa Croce a Bosco Marengo, il comitato “Bosco libero dal nucleare”, che si è costituito per die “No al deposito Nucleare” ipotizzato su un’ampia area agricola compresa tra i comuni di Bosco Marengo, Frugarolo e Fresonara, ha espresso le ragioni della sua ferma opposizione alla realizzazione di tale deposito. Pubblichiamo qui di seguito in versione integrale il comunicato che ci è giunto in redazione dal Comitato stesso, riportante la cronaca della serata. Per ragioni tecniche non abbiamo potuto essere fisicamente presenti all’incontro e ci scusiamo con gli organizzatori per tale nostra assenza. Marta Calcagno
IL “COMITATO BOSCO LIBERO DAL NUCLEARE” COMUNICA
La serata, fortemente voluta e organizzata dal Comitato Bosco Libero dal Nucleare in collaborazione con il Comune di Bosco Marengo, si è svolta piacevolmente presso l’area eventi del complesso monumentale di Santa Croce in Bosco Marengo, nel pieno rispetto delle norme anti Covid-19. Durante la serata, presentata dalla giornalista e scrittrice boschese Giulia Bocchio, hanno effettuato interessanti interventi gli Onorevoli Riccardo Molinari e Federico Fornaro, il Prof. Alessandro Provera, Presidente del Comitato Gente del Territorio, il geologo dott. Paolo Canavese, il sindaco di Bosco Marengo, Sig. Gian Franco Gazzaniga, e la Presidente del Comitato, Roberta Tornielli.
Numerosa la presenza di personalità politiche comunali, provinciali e regionali oltre ai citati Onorevoli, Federico Fornaro (LeU)e Riccardo Molinari (Lega).
Hanno, infatti, partecipato alla serata il vice presidente della Regione Piemonte dott. Fabio Carosso, il consigliere regionale Sean Sacco, il provveditore agli studi della provincia di Alessandria dott.ssa Pierangela Dagna, i tecnici incaricati dal Comune di Bosco dott. Penna e dott. Doctor, per l’Università di Genova il prof. Francesco Faccini e il dott. Andrea Mandarino, per il comune di Bosco Marengo il sig. Ugo Cavallera e la Giunta comunale.
Notevole, infine, la presenza di autorità in rappresentanza dei comuni dell’alessandrino. Si è registrata, infatti, la presenza dei comuni di Tortona, Novi Ligure, Alessandria, Acqui Terme, Valenza, Castelletto Monferrato, Frugarolo, Quargnento, Oviglio, Castelnuovo Bormida, Pozzolo Formigaro, Basaluzzo, Fresonara e Capriata d’Orba.
Più che buona la partecipazione di pubblico, tanto che è stato raggiunto il limite massimo di partecipanti previsto dalla normativa attuale per l’area eventi di Santa Croce.
Gli On. Fornaro e Molinari hanno ribadito la loro contrarietà all’ipotesi di insediamento del deposito nucleare, così come già espresso nella mozione unitaria presentata e votata in Parlamento, nelle aree giudicate potenzialmente idonee da Sogin sul territorio piemontese.
Gli stessi hanno ribadito le notevoli perplessità tecniche su tale giudizio di potenziale idoneità, con particolare riferimento all’indice di pressione ambientale nell’Alessandrino, già elevato in considerazione delle attività industriali presenti sul territorio.
Particolarmente apprezzata la presentazione del Geologo Dott. Canavese, tecnico incaricato dal Comitato Bosco libero dal nucleare, il quale ha illustrato lo stato dei luoghi, potenzialmente idonei alle aree AL-1 e AL-2, e le criticità, evidenziando contraddizioni e omissioni contenute nel documento di Sogin.
Un vivo ringraziamento a tutti i partecipanti e a chi ha contribuito per l’allestimento dei locali, in primis al presidente della pro loco locale, Massimiliano Billone.
Tra le prossime attività previste, si procederà nel depositare le relazioni dei tecnici presso la Provincia e a recapitare le osservazioni alla Sogin.
info@boscoliberodalnucleare.it
La posizione dei “Verdi” sui depositi di scorie nucleari
Nel frattempo, il 21 giugno 2021, ci è giunta in redazione anche un comunicato a firma di “Europa verde“, dove Pier Luigi Cavalchini, richiamando la vicenda dell’individuazione di un sito per lo stoccaggio delle scorie del “nucleare civile” e di tutti i materiali di origine industriale o ospedaliera interessati da contaminazione nucleare nell’area della cosiddetta “Tuscia” al confine tra Toscana e Lazio, rimarca la necessità di giungere alla identificazione del “sito meno inidoneo” per alleggerire la pressione sugli attuali stoccaggi più pericolosi e totalmente fuori dai parametri di messa in sicurezza previsti dalla normativa UE.
Sostanzialmente “Europa verde”, a differenza di quanto sostenuto da alcune associazioni ambientaliste quali Legambiente, ProNatura e Italia Nostra, sostiene che non è ammissibile che l’Italia non abbia un sito adeguato allo stoccaggio a breve e medio termine di scarti contaminati.
Il dibattito dunque come si vede è aperto ed è in sede parlamentare, in un’ottica sovraregionale, che la questione dovrà avere il suo equo epilogo.
Noi continueremo a seguire l’intera vicenda e a pubblicare ogni nota al riguardo, con la speranza che le scelte che verranno fatte non saranno dettate da calcoli elettorali, ma basate sul rigore scientifico.
Gian Battista Cassulo