Oggi, durante l’escursione al Lungolago di Beauregard in Valgrisenche, abbiamo incontrato un cane pastore che stava facendo il suo lavoro
La rappresentazione era plastica: il cane era in mezzo alle sue pecore, ma più che altro sembrava un Re con il suo popolo. E allora ci è venuta in mente questa similitudine. Le pecore brucano tranquille e il cane sorveglia, le protegge, le tiene raccolte e la notte le difende dai lupi. E tra il suo popolo c’è anche la pecora nera che tende a scappare, ma poi, confusa nel mucchio, si uniforma.
È un patto reciproco che si materializza guardando il cane pastore e quel gregge: le pecore producono lana e latte in cambio di protezione e il cane pastore, il loro Re, vigila sul gregge, ma non lo fa per le pecore bensì per guadagnarsi la fiducia del padrone del gregge. Questo però le pecore non lo sanno!
E già perché il potere non ha mai una sola faccia, ma tante sfaccettature e anche sopra il Re si incrociano gli interessi più diversi che premono e che sanno farsi sentire.
Nel caso del gregge sul cane pastore (che rappresenta il potere visibile) c’è il padrone del gregge (che rappresenta il potere occulto, quello che le pecore non vedono) , ma anche per noi umani sulle teste di chi ci governa (quelli che vediamo tutti i giorni in TV) aleggia sempre un qualcuno o un qualcosa che noi non riusciamo a vedere.
Ovvero: sulle teste dei governanti o c’è un gruppo ristretto che indirizza le scelte a favore di pochi, manipolando l’informazione e favorendo processi di imitazione generale basati su modelli sociali costruiti ad arte (la pecora nera), o c’è la volontà generale basata sulla libera scelta e sulla libertà d’opinione.
Nel primo caso una società ne esce scompensata e l’uso della forza e il condizionamento culturale e psicologico diventano elementi indispensabili per il mantenimento del potere.
Nel secondo caso una società è libera, coesa e creativa perché la volontà generale è l’anima di un popolo, in quanto è la volontà generale che crea i governanti ad immagine e somiglianza dei governati.
Se la volontà generale è debole, a farla da padrone sono gli interessi dei pochi e i lupi aggrediscono il gregge; se la volontà generale è forte, a prevaler sono gli interessi diffusi, quelli della gente comune, allora a dominare è la giustizia sociale.
Per concludere questa sia pure molto ingenua riflessione: nel caso del gregge, il gregge rimane ordinato e le pecore si fidano del cane (il potere visibile) perché le protegge e brucano tranquille, ma quando purtroppo vengono avviate alla loro triste fine, si accorgono che non è il cane a decidere della loro sorte , ma il padrone del gregge (il potere occulto) ma ormai è troppo tardi!
Gian Battista Cassulo