UNA GIORNATA A “VENDERSI”: IL BORGO INCANTATO DEGLI “SPAVENTAPASSERI”

A pochi chilometri da Cantalupo e Albera Ligure, in Alta Val Borbera, si trova un piccolo borgo incantato, nel quale sembra di vivere in una favola: Vendersi, chiamato ancheIl paese degli Spaventapasseri

L’uso degli spaventapasseri ha origine nelle antiche tradizioni contadine ancoravive nella cultura di queste zone: i pupazzi con sembianze umane erano simboli di buon auspicio, usati per invocare la divinità e proteggere il raccolto. Per il loro aspetto, erano inoltre utili a scacciare gli uccelli. È nel 2020 che Silvia e Ivana, due donne di origini liguri residenti nel piccolo borgo, decidono di trasformare Vendersi in un luogo magico, da allora conosciuto come “Il Paese degli Spaventapasseri”, un luogo d’incontro e di iniziative di promozione dell’arte e della cultura. “Un sorriso è per l’anima come il sole per un fiore” è la bella frase che accoglie il visitatore in arrivo da Albera Ligure, dalla quale si giunge in pochi minuti di auto o moto e 50 minuti a piedi, attraversando le suggestive frazioni di Molino di Santa Maria e Santa Maria.

I primi spaventapasseri creati da Silvia e Ivana nel 2020 si chiamavano Manlio e Delfina. Con pazienza e amore nell’estate scorsa erano stati realizzati 30 spaventapasseri sparsi per il piccolo borgo.

Il loro lavoro è proseguito senza sosta, anche in inverno, nel quale Ivana ha realizzato una Natività con la rete per i conigli, che non è stato possibile esporre.

Ora gli spaventapasseri abitano tutto il piccolo borgo, più numerosi degli abitanti.

Come una sorta di presepe diffuso, troviamo la ricostruzione di vere e proprie scene di vita contadina: l’osteria di Gaetano con l’avventore ubriaco, il girotondo dei bambini, le anziane signore che chiacchierano, la Maga Miranda, la signora Alfonsina che offre il tè ai passanti, Armida, Ricchetto e moltissimi altri.

Salendo oltre il centro del borgo, troviamo una delle ricostruzioni più belle, gli spaventapasserifidanzati” che si baciano di fronte all’incantevole panorama che si apre sulla Val Borbera.

La “sedia dell’artista” invita ognuno a sedersi e dedicare agli spaventapasseri una poesia, una canzone o un quadro.

Per Inchiostro Fresco abbiamo incontrato una delle creatrici di questo meraviglioso museo all’aperto, Silvia.

Nel 2021 il borgo di Vendersi ha cominciato a essere conosciuto, è nata l’associazioneIl paese degli spaventapasseri” che assieme ad altre realtà ha dato vita al Festival estivo Sarvego Festival che ha attraversato l’Alta Val Borbera. Una classe di Genova è arrivata in visita a Vendersi, per ammirare gli spaventapasseri come esempio dell’arte del “riciclo creativo”.

L’associazione Il Paese degli Spaventapasseri ha molti progetti per il prossimo anno, frenati dalle restrizioni di questi ultimi due anni e che auspichiamo possano realizzarsi tra la fine del 2021 e l’estate 2022.

Oltre a continuare a collaborare col Sarvego Festival, Silvia e Ivana progettano di trasformare Vendersi in un luogo centrale della cultura in Val Borbera, dove organizzare presentazioni di libri e incontri con pittori e altri artisti che possano ispirarsi agli spaventapasseri e alle altre bellezze del luogo.

Fiere ed esposizioni che possano far conoscere i molti artigiani della valle e, durante l’anno, anche attività educativa con le scuole con la promozione del principio del riciclo creativo e la riscoperta delle nostre tradizioni contadine. Un’altra idea è quella di organizzare un grande “raduno di spaventapasseri” da tutto il mondo…

Vendersi è diventato il centro di un turismo di nicchia, slow e consapevole.

Come ci ha raccontato Silvia, è stato meta per due anni di alcune famiglie provenienti dai luoghi del primo lockdown del lodigiano, che hanno trovato un posto dove rigenerarsi tramite la natura e l’accoglienza di Silvia e Ivana.

Vendersi è inoltre ideale per i tour dei motociclisti e per quelli dei ciclisti (la sostenibilità ambientale è una delle caratteristiche di Vendersi e il cicloturismo ne è un simbolo) e per chi pratica trekking, si sta cercando di farlo inserire nei tanti cammini escursionistici che percorrono la Val Borbera.

Un quaderno, lasciato a disposizione da Silvia e Ivana, permette di lasciare le proprie emozioni e pensieri.

Ci si allontana a malincuore da Vendersi, dove, come ci ha detto Silvia, il tempo pare essersi fermato e sembra di vivere in una favola, con il desiderio di tornare al più presto nell’incantevole borgo degli spaventapasseri.

                                       Andrea Macciò

3 Replies to “UNA GIORNATA A “VENDERSI”: IL BORGO INCANTATO DEGLI “SPAVENTAPASSERI””

  1. Grazie per il commento ma non saprei indicarle un buon posto dove pranzare anche perché quando noi usciamo in escursione di solito ci portiamo i panini dietro!!!!! Ancora un cordialissimo saluto da GB Cassulo e dalla redazione de l’inchiostro fresco

  2. Ma poi i percorsi di trekking? Tutto abbandonato? Anche perché la val Borbera è una valle molto irta ed i sentieri presenti sono o mal tenuti o molto impegnativi.

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