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ARQUATA SCRIVIA TRA “MANICURE E PEDICURE”

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La cittadina della Valle Scrivia segue l’antico rito del ritocco al look in attesa delle imminenti elezioni amministrative. Il nostro corrispondente per la Valle Scrivia, seguirà lo sviluppo della campagna elettorale. Ecco il suo primo servizio in merito

I giorni 3 e 4 Ottobre 2021 la popolazione residente nel Comune di Arquata Scrivia sarà chiamata alle urne per scegliere la nuova amministrazione. Sarà l’unico Comune della Valle Scrivia a farlo e, a contendersi il “palazzo”, sono presenti tre liste civiche

L’Amministrazione uscente (composta da esponenti della lista civica sostenuta dalcentrodestra “Viviamo Arquata” in carica dal 2016 presieduta dal giovane Sindaco Alberto Basso) corre nuovamente per le elezioni con volti nuovi e conferme collaudate; a sfidarla due liste civiche “Noi per Arquata”, con candidato Sindaco Federico Braini e “Amici di Arquata”, con candidato Sindaco Enzo Guerra. Se la prima è una lista sostenuta dal centrosinistra, la seconda ama definirsi rigorosamente civica, anche se questo fa pensare perché alcuni candidati, compreso il Guerra, hanno militato in passato in liste sostenute dalla destra.

Nel fare gli auguri per una buona campagna elettorale a tutte e tre le liste concorrenti, vorremmo far notare una cosa: nonostante si sia superato l’inizio del terzo millennio da più di 20 anni e con esso si sia raggiunto tra la popolazione un buon livello di istruzione, il vecchio e ormai anacronistico “trucchetto” deicosiddetti “cantieri elettorali” permane, perlomeno nel citato Comune.

Anche se non ce n’è bisogno, ricordiamo ai nostri lettori che il “trucchetto” dei “cantieri elettorali” consiste, a fine mandato, nel compiere da parte dell’amministrazione uscente, piccole opere, se non tagli di nastri e inaugurazioni, tanto è vero che tra la gente comune, vedendo questa “febbre cantieristica”, con ruspe e camion che girano come go-kart, non è raro sentire la frase: “Ci vorrebbe un’elezione al mese!” .

Nel caso di Arquata Scrivia si sta assistendo all’esecuzione di opere che riguardano l’agevolamento della viabilità e l’abbellimento urbano, il tutto proprio vicino alla scadenza del mandato, forse per far sì che la popolazione elettorale abbia ben a mente il buon operato di questa.

E allora viene da chiederci: “Se un mandato amministrativo dura 5 anni, c’è proprio bisogno di ridursi all’ultimo minuto per fare lavori attesi e utili alla città?

La popolazione ricorda benissimo cosa è stato o non è stato fatto. Si ha davvero ancora bisogno degli “asfalti elettorali”?

Fausto Cavo

              

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