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ETICHETTA SUGLI ALIMENTI: la loro carta d’identità.

Come faccio a sapere quali prodotti alimentari scegliere?

ETICHETTA SUGLI ALIMENTI: la loro carta d’identità

Ogni alimento ha caratteristiche diverse da tutti gli altri e per distinguerli ci si basa sulla denominazione e sull’etichettatura.

Dobbiamo tenere presente che i prodotti sono trattati con una serie di additivi, conservanti e addensanti, che alterano le proprietà dell’alimento originario. Anche lo stesso prodotto, pur avendo la stessa origine naturale, a seguito delle modificazioni industriali e dei processi di elaborazione che lo rendono poi l’alimento pronto alla vendita e al consumo non ha più le stesse caratteristiche degli alimenti originari.

La carta di identità dei nostri alimenti è l’etichetta, che contiene tutte le informazioni che possiamo voler conoscere di un alimento. La legislazione, in questo ambito, è molto specifica, perché l’etichetta è il più immediato strumento di informazione e conoscenza di cui può disporre consumatore.

Quello che però spesso ci inganna è che non sappiamo davvero come leggerla e questo spesso è causa di fraintendimento.

Oggi, la maggior parte delle aziende agro-alimentari pone l’accento proprio sull’immagine diretta al consumatore. Le ultime tendenze sono orientate verso il dare l’idea a chi compra di un prodotto sano, di un alimento genuino, realizzato con ingredienti naturali.

Altra priorità è quella di assicurare che l’alimento sia funzionale, ovvero che abbia degli ingredienti o delle proprietà benefiche per la salute. Per questo, oggi, siamo arrivati addirittura al paradosso che molti alimenti vengono addizionati di vitamine, Sali minerali o altre sostanze nutraceutiche e funzionali, in modo da risultare “vincenti” su altri prodotti senza questi requisiti, non aggiunti.

Ecco il perché dell’etichetta e delle informazioni promozionali sulla confezione. Il packaging e la suddivisione degli spazi su di esso sono metodicamente e sistematicamente studiati, al fine di far recepire al consumatore quelle informazioni che lo spingono alla vendita.

L’etichetta è di solito apposta sul retro della confezione, ma frontalmente vengono messi in evidenza gli ingredienti principali o sono raffigurati nel loro aspetto naturale davanti alla confezione.

Nell’etichetta, invece sono riportati gli ingredienti, convenzionalmente in ordine di composizione, ovvero quello presente in percentuale maggiore per primo e poi, a scalare tutti gli altri.

In etichetta devono essere riportati:

-la denominazione dell’alimento

-l’elenco degli ingredienti

-l’indicazione di sostanze o prodotti che provocano allergie o intolleranze

-la quantità netta dell’alimento

-il termine di conservazione o data di scadenza

-nome o ragione sociale dell’operatore alimentare

-istruzioni per uso e conservazione

-dichiarazione nutrizionale

Vige l’obbligo di indicare tutti gli ingredienti contenuti nel prodotto, anche quelli in tracce, nonché allergeni, coloranti, edulcoranti e additivi vari, aggiunti al prodotto durante le fasi di lavorazione.

Ogni alimento ha caratteristiche diverse da tutti gli altri e per distinguerli ci si basa sulla denominazione e sull’etichettatura.

Dobbiamo tenere presente che i prodotti sono trattati con una serie di additivi, conservanti e addensanti, che alterano le proprietà dell’alimento originario. Anche lo stesso prodotto, pur avendo la stessa origine naturale, a seguito delle modificazioni industriali e dei processi di elaborazione che lo rendono poi l’alimento pronto alla vendita e al consumo non ha più le stesse caratteristiche degli alimenti originari.

La carta di identità dei nostri alimenti è l’etichetta, che contiene tutte le informazioni che possiamo voler conoscere di un alimento. La legislazione, in questo ambito, è molto specifica, perché l’etichetta è il più immediato strumento di informazione e conoscenza di cui può disporre consumatore.

Quello che però spesso ci inganna è che non sappiamo davvero come leggerla e questo spesso è causa di fraintendimento.

Oggi, la maggior parte delle aziende agro-alimentari pone l’accento proprio sull’immagine diretta al consumatore. Le ultime tendenze sono orientate verso il dare l’idea a chi compra di un prodotto sano, di un alimento genuino, realizzato con ingredienti naturali.

Altra priorità è quella di assicurare che l’alimento sia funzionale, ovvero che abbia degli ingredienti o delle proprietà benefiche per la salute. Per questo, oggi, siamo arrivati addirittura al paradosso che molti alimenti vengono addizionati di vitamine, Sali minerali o altre sostanze nutraceutiche e funzionali, in modo da risultare “vincenti” su altri prodotti senza questi requisiti, non aggiunti.

Ecco il perché dell’etichetta e delle informazioni promozionali sulla confezione. Il packaging e la suddivisione degli spazi su di esso sono metodicamente e sistematicamente studiati, al fine di far recepire al consumatore quelle informazioni che lo spingono alla vendita.

L’etichetta è di solito apposta sul retro della confezione, ma frontalmente vengono messi in evidenza gli ingredienti principali o sono raffigurati nel loro aspetto naturale davanti alla confezione.

Nell’etichetta, invece sono riportati gli ingredienti, convenzionalmente in ordine di composizione, ovvero quello presente in percentuale maggiore per primo e poi, a scalare tutti gli altri.

In etichetta devono essere riportati:

-la denominazione dell’alimento

-l’elenco degli ingredienti

-l’indicazione di sostanze o prodotti che provocano allergie o intolleranze

-la quantità netta dell’alimento

-il termine di conservazione o data di scadenza

-nome o ragione sociale dell’operatore alimentare

-istruzioni per uso e conservazione

-dichiarazione nutrizionale

Vige l’obbligo di indicare tutti gli ingredienti contenuti nel prodotto, anche quelli in tracce, nonché allergeni, coloranti, edulcoranti e additivi vari, aggiunti al prodotto durante le fasi di lavorazione.

Conoscere l’etichetta è il miglior modo per sapere quello che mettiamo sulla nostra tavola e di fare scelte più consapevoli.

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