Scuola e poesia tra complicità e smarrimenti
“Il Posto dello Sguardo. Scuola e poesia tra complicità e smarrimenti”è la nuova antologia della casa editrice di Pasturana, Puntoacapo, particolarmente attenta al mondo della poesia anche dialettale, dopo il fortunato “Dove va la poesia?” del 2018
In questo volume, curato da Corrado Bagnoli, Mauro Ferrari e Alessandro Pertosa, si indagano i rapporti tra la scuola contemporanea e l’insegnamento della poesia, in particolare a quella contemporanea, la meno presente nei programmi. Il volume è diviso in due parti: la prima ospita i contributi teorici degli autori, nella seconda ogni autore mette a confronto un testo poetico a sua scelta, classico o contemporaneo, con un proprio componimento. Gli autori sono critici e educatori, ma anche poeti in prima persona. Questa è la forza del libro.
Fra i temi trattati, c’è quello di come avvicinare gli studenti alla poesia contemporanea tramite ad esempio l’analisi di testi di canzoni, un approccio seguito da molte antologie. L’immagine “ingessata” di una poesia ferma ai classici del Novecento, da Montale a Ungaretti, è ancora molto forte oggi, epoca nella quale la poesia si ritrova anche sotto forme pop come la poesia di strada o la poesia su Instagram.
Un altro tema largamente analizzato, anche da due dei curatori come Corrado Bagnoli e Mauro Ferrari, è se la poesia possa essere insegnata nonostante la scuola.Una poesia che sappia farsi largo e destare l’interesse degli studenti anche in assenza di insegnanti in grado di avvicinarli alla poesia, nella scuola di oggi, nella quale i docenti sono considerati, come sottolinea con acume nel suo saggio Mauro Ferrari, quasi più burocrati che educatori, persi nella marea di piani e sigle, dal Pof al Bes e le mille altre trovate di una neolingua burocratica ben conosciuta a chi si è avvicinato negli ultimi anni al mondo della scuola.
Altri saggi, come quello di Alessandro Pertosa sulla “poesia in flusso” e di Francesco Macciò riflettono in maniera specifica sulle questioni stilistiche e sulla metrica.
Il contributo di Francesco Macciò è particolarmente interessante nella parte antologica, nella quale ci presenta la straordinaria “Autopsia d’amore” di Mauro Macario, nipote del noto attore torinese Erminio, e la sua “Uno alla Luna” poesia ispirata dalla filastrocca “Uno alla luna, due al bue, tre alla figlia del re”.
Interessante anche il contributo di Elisabetta Motta sulla necessità di aprire la scuola ai poeti e trasformare l’incontro con la poesia in esperienza reale e quello di Fabio Pusterla, che racconta alcuni aneddoti di esperienza scolastica, nel quale un paio di ragazze considerate “problematiche” dall’istituzione scuola trovano attraverso la poesia una via di espressione e riscatto.
Emanuele Andrea Spano analizza invece quale sia oggi il posto della poesia, per accompagnarci poi alla lettura della parte antologica nella quale il poeta e critico Sebastiano Aglieco ci presenta Il maestro, poesia di Marco Molinari dedicato alla figura del supplente.
La poesia è un linguaggio in un certo senso “inattuale” in un’epoca prosaica, iper-burocratizzata e utilitarista, dove la scuola è percepita spesso come un luogo dove si acquisiscono esclusivamente competenze invece che un luogo dove si compie la formazione umana. Come affermava il mio docente di Pedagogia Generale all’Università degli studi di Genova, Mario Gennari, la formazione di oggi assomiglia più al concetto di dressage, addestramento (tanto più negli ultimi due anni) che a quello classico di Bildung come formazione umana a 360 gradi.
Per questo è importante che la scuola dia invece spazio al linguaggio inattuale della poesia. Gli autori di questa antologia ci accompagnano in un viaggio nelle diverse modalità per raggiungere questo obbiettivo, grazie all’instancabile lavoro della casa editrice Puntoacapo nel diffondere la cultura poetica.
Andrea Macciò