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2019 – 2021: NELLA VALLE DELL’ORBA DUE TORRENTI IN PIENA

Due impetuosi torrenti in piena stanno travolgendo la Valle dell’Orba. Un torrente è l’Orba selvosa, come la decantava il Manzoni, e l’altro è quello del denaro che tra il 2019 (alluvione di ottobre) e il 2021 (alluvione di ottobre) si è riversato su questa valle tra noleggi di ponti e passerelle e ripristini viari

Il primo torrente, l’Orba, continua a fare danni, il secondo torrente, i finanziamenti, continua a sperperare risorse pubbliche perché a distanza di due anni dall’alluvione dell’ottobre del 2019, siamo di nuovo con i piedi a bagno.

É proprio vero quel detto popolare che suona così: “Piove, governo ladro!” e a farne le spese come al solito sono i poveri cristi, come ci dimostra questa lettera giuntaci in redazione dal titolare del maneggio “La Bellaria” di Novi Ligure, il cui dipendente, dopo il suo turno di lavoro, per raggiungere la propria abitazione ad Ovada ha dovuto fare il classico giro dell’oca!

Gian Battista Cassulo

Spett.le Redazione de “l’inchiostro fresco”

COMUNICARE NEI MOMENTI CRITICI

Prologo

Ieri, verso sera, un nostro dipendente (della ASD Scuderia La Bellaria) doveva andare da Novi a Ovada con il pullman. Peccato che il pullman non sia arrivato. Allora abbiamo provato ad accompagnarlo in macchina, ma non si poteva uscire dalla “bretella” autostradale in direzione Ovada, mentre sulla provinciale la polizia fermava il traffico ancor prima di Basaluzzo. Alla fine è andato col treno ad Alessandria, ospitato da un amico.

La questione

Succede, ricordo che la precedente alluvione (ndr: ottobre 2019) dovevo andare a Gavi (da Novi) e mi sono trovato bloccato sulla strada che va verso la galleria della Crenna. Non mi stupisco che, in caso di eventi fuori norma, ci possano essere dei problemi. A nostra “discolpa” vorrei far notare che in nessuno dei due casi si trattava di “gite di piacere”. Non è questo il punto. Quello che vorrei sottolineare è la carenza tremenda di comunicazioni istituzionali affidabili e facili da reperire. Ieri è stato ragionevolmente semplice riuscire a trovare informazioni sullo stato delle autostrade, ma per la viabilità ordinaria non c’era praticamente niente. A complicare le cose c’è stato il blackout dei social, in particolare di Facebook che per esperienza svolge un ruolo prezioso in queste circostanze. Ma mi domando: noi cittadini dobbiamo affidarci a una multinazionale privata per sapere cosa succede?

La proposta

A me sembrerebbe molto semplice che gli organi che possono raccogliere informazioni (oltre che intervenire), quali la Protezione Civile, ARPA, ANAS, Provincia (ndr.: ma Renzi non le aveva abolite?), i vari Comuni, e magari altri che sto dimenticando, possano concentrarle in un unico sito, ben noto alla cittadinanza. Dove appunto ospitare informazione chiara, attendibile, aggiornata. Non ha senso, allo stato attuale della tecnologia, obbligare il cittadino a vagare tra i più vari siti. Per capirci,il sito dell’ANAS ospita informazioni sullo stato delle strade statali, ma per la viabilità locale contano ben poco.

Seppoffà (si può fare)?

Fioravante Patrone

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