Valenza, centro di medie dimensioni che domina il fiume Po al confine tra il Piemonte e la Lomellina pavese, è conosciuto come la capitale mondiale dell’oreficeria sin dal 1817, quando, da Voghera, giunse nella cittadina piemontese Francesco Caramora, proprietario di un’oreficeria. Ma non è solo oro quel che luccica sotto il cielo di Valenza!
Andrea Macciò, moderno Indiana Jones dell’Oltregiogo e dei luoghi della cultura, è andato a visitarla e ci ha inviato questo reportage
La Redazione
Con l’arrivo a Valenza di Francesco Caramora, il settore orafo è diventato il principale motore economico della città. Il centro storico e i dintorni di Valenza conservano tuttavia testimonianze artistiche e naturalistiche di grandissimo interesse
VALELENZA E I SUOI LUOGHI RELIGIOSI
LA CHIESA DELLA SS. ANNUNZIATA
La Chiesa della SS. Annunziata (conosciuta come San Rocco) costruita nel 1699 come Chiesa conventuale e oggi adibita a oratorio dei Santi Rocco, Sebastiano e Gerardo, è un pregevole esempio di barocco piemontese, caratterizzato dalla pianta a croce greca. All’interno, un interessante martirio di San Sebastiano risalente al XVII secolo.
IL DUOMO
Di grande interesse il Duomo di Santa Maria Maggiore, in Piazza XXXI Martiri, chiesa matrice della città, esistente dal 1300 e insignita del titolo di duomo nel 1346. L’aspetto attuale risente dei numerosi restauri operati nei secoli successivi, in particolare nell’Ottocento e nel Novecento, fino ad assumere un aspetto prevalentemente neoclassico. L’aspetto attuale della facciata si deve al restauro operato dal Moriggi nel 1890. Nel transetto sinistro è possibile osservare una Madonna del Rosario opera di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo e ai lati dell’altare due ricchi altari con stucchi del Seicento. Le volte del Duomo sono state ridipinte nell’Ottocento da Luigi Morgari, al quale si devono gli affreschi anche di alcune cappelle laterali. Il Morgari, figlio d’arte di Paolo Emilio Morgari e allievo di Enrico Gamba e Andrea Gastaldi all’Accademia Albertina, ha lasciato numerose testimonianze della sua arte fra Piemonte, Liguria e Lombardia.
L’ORATORIO DI SAN BARTOLOMEO
L’edificio religioso più interessante è forse l’Oratorio di San Bartolomeo in Via Banda Lenti. Di origine tardo-cinquecentesca, annesso allo scomparso monastero delle Benedettine, nel 1840 è stato restaurato secondo un originalissimo gusto neogotico, con la particolarità della decorazione trompe l’oeil. Tra il 2003 e il 2007 un nuovo restauro condotto grazie al comune di Valenza lo ha riportato all’antico splendore.
LA CHIESA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ
Un altro edificio religioso che presenta elementi di interesse è la Chiesa della Santissima Trinità in Via Cunietti.
VALENZA E I LUOGHI DELLA SUA VITA CIVILE
IL MUSEO DEL GIOIELLO
A Valenza si trova inoltre l’interessante Museo del Gioiello, che periodicamente ospita anche mostre temporanee dedicate ad altre forme d’arte, solitamente nel periodo natalizio.
PALAZZO PELLIZZARI
Fra gli edifici civili, di notevole interesse Palazzo Pellizzari (Via Pellizzari, 2), sede principale del Comune di Valenza, e il Palazzo Valentino, ora sede della Biblioteca Comunale, in Piazza XXXI Martiri, caratterizzato dalle affascinanti decorazioni di gusto liberty che ricordano quelle di molti palazzi torinesi. Per osservarle e apprezzarle al meglio si consiglia di guardare con attenzione non solo la facciata principale, ma anche i lati del palazzo siti nei vicoli laterali. All’intero di Palazzo Pellizzari notevole il busto marmoreo di Don Massimo Cordara Pellizzari, fondatore dell’omonima opera pia.
LE ANTICHE MURA
Scendendo da Piazza XXXI Martiri verso il Po, troviamo i resti delle antiche mura per poi addentrarci, superato il torrente Grana, nell’area protetta del Po del vercellese/alessandrino, al confine con la Lomellina pavese che si trova oltre il Ponte di Valenza. L’accesso all’area fluviale, provenendo a piedi o in auto dal centro storico, è caratterizzato dall’attraversamento di alcuni suggestivi pioppeti.
LA GARZAIA DI VALENZA
Nel comune si trova la Garzaia di Valenza, di ambiente strettamente palustre e nella quale fra le altre specie nidifica l’airone rosso. Una caratteristica singolare sono gli agglomerati di baracche costruite in gran parte su palafitte presenti lungo il lato piemontese della Riserva, utilizzate da pescatori e turisti, che contribuiscono a creare un’atmosfera surreale, quasi come se fossimo dentro un film, soprattutto se si passeggia nella zona in periodo autunnale o invernale. A partire dal 2011 l’allora vicesindaco di Valenza, Paolo Soban, ha portato avanti un progetto di regolamentazione delle baracche, per salvaguardare l’ambiente naturale della Riserva.
Una nota di redazione – Un progetto analogo a questa Garzaia lo si voleva realizzare circa una decina di anni fa, anche a Capriata d’Orba sul sito di una vecchia cava in fregio al torrente Orba, ma per l’ottusa opposizione di un ristretto numero di ambientalisti locali molto politicizzati, non se ne fece nulla.
Nota per l’eccellenza dell’oreficeria, Valenza è uno dei tantissimi centri medio-piccolo del Piemonte che presenta notevoli elementi di interesse turistico dal punto di vista artistico e naturalistico.
Andrea Macciò