La “panchina rossa” da alcuni anni è il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. Il rosso simboleggia il sangue versato dalle donne vittime dei femminicidi, e deve essere posta in un luogo centrale del paese o della città: una piazza pubblica, una strada di grande passaggio, una scuola. Andrea Macciò è andato a Serravalle Scrivia e ci ha inviato questo servizio.
La panchina è il simbolo della donna che non c’è più, travolta dalla violenza di genere. Il fenomeno è purtroppo ancora di bruciante attualità, sono moltissime le donne intrappolate in relazioni tossiche che possono talora sfociare anche nella violenza fisica. Il lungo periodo del lockdown e delle restrizioni sanitarie ha, soprattutto nella prima fase del 2020, acuito indirettamente il problema
Il Comune di Serravalle Scrivia (Al) è da alcuni anni molto attivo nella sensibilizzazione su questo argomento. Esistevano già una panchina rossa nella centralissima Via Berthoud e una targa apposta in Piazza del Comune nel novembre 2016
Giovedì 25 novembre, alle ore 11.00, la Consulta per le Pari Opportunità di Serravalle Scrivia ha inaugurato due nuove Panchine Rosse, situate in Via Romita (in località Cà del Sole) e Piazza Coppi, con un evento intitolato “Le donne inaugurano Panchine Rosse e insieme tracciano un cammino“.
La data scelta per l’evento è fortemente simbolica: il 25 novembre è infatti la “Giornata Internazionale contro la violenza sulla donne“
La cerimonia di inaugurazione si è svolta presso la panchina di via Romita, accanto all’istituto CNOS-FAP, con i saluti della Consulta per le pari Opportunità e dell’Amministrazione Comunale di Serravalle. Alle panchine due targhe di metallo, risultato di un lavoro di gruppo delle ragazze e dei ragazzi dell’istituito CNOS-FAP e dell’Istituto Comprensivo Martiri della Benedicta.
In passato la Consulta per le Pari Opportunità aveva avviato degli incontri di sensibilizzazione dei giovani sulla violenza di genere, organizzati presso le scuole in collaborazione con l’associazione “Me.Dea”.
A causa delle limitazioni occorse nell’ultimo periodo per l’emergenza sanitaria non si è più potuto continuare con gli incontri e la Consulta ha pensato di coinvolgere in maniera diversa le ragazze e i ragazzi proprio invitandoli a proporre dei progetti per le targhe.
“Dopo un periodo di silenzio – ha detto la consigliera per le Pari Opportunità, Daniela Zino – la Consulta ha ripreso le sue attività. Tramite queste due nuove panchine vogliamo dare un segno alla cittadinanza riguardo al rispetto dei generi”.
In tutta Italia sono moltissime le associazioni che si occupano di dare sostegno psicologico, economico e legale alle donne vittime di violenze. In occasione dell’inaugurazione delle panchine rosse di Serravalle vogliamo ricordare l’associazione Libera di Vivere portata avanti da Barbara Bortolotti, una donna siciliana vittima nel 2003 di un tentato femminicidio da parte di un collega di lavoro.
Barbara Bartolotti, seviziata e data a fuoco, miracolosamente sopravvissuta racconta la sua terribile storia
Barbara Bortolotti, miracolosamente sopravvissuta alla violenza dell’aggressore, ha voluto raccontare la sua storia nell’emozionante libro “Una storia Barbara…libera di…. Vivere”. Barbara Bortolotti racconta come è sopravvissuta, il faticoso percorso di ritorno alla vita e come il suo aggressore allora se la sia cavata con una pena molto leggera non esistendo ancora un reato specifico di femminicidio. Da allora Barbara ha dedicato la sua vita a impedire che altre donne subiscano quello che ha subito lei
Andrea Macciò
Montaggio, impaginazione e ideazione grafica a cura di Gian Battista Cassulo – Filmati ricevuti direttamente dall’Arma dei Carabinieri
Questo blog mi dà ispirazione. Grazie per questo, molto obbligato a impartarci! Questo è un articolo decente. , Voglio comunemente vivere davvero la sostanza di qualità,
La ringraziamo di cuore per il suo apprezzamento e speriamo do continuare ad avere la sua fiducia come quella degli altri nostri lettori!!!! Ancora un cordialissimo saluto da parte di Gian Battista Cassulo