Da alcuni giorni ad Aosta domina una polemica sui graffiti fatti da un gruppo di studenti sui muri di un sottopasso cittadino e gli studenti sono stati redarguiti per avere “imbrattato” i muri di questo manufatto
Il TG 3 regionale, i giornali locali e il Primo cittadino in persona si sono gettati in una accesa discussione su questo caso, e così, incuriositi siamo andati anche noi sul luogo del misfatto!!!
Pensavamo di trovarci di fronte alle solite scritte e disegni provocatori, così come tanti se ne vedono sui muri delle città, e invece ci siamo trovati di fronte a disegni, sia pure fatti con materiali poveri, che esprimono sentimenti e frasi che inducono alla riflessione, come quella che recita che: “La normalità è come un nastro d’asfalto, comoda da camminare ma non cresce nessun fiore”.
E allora ci è venuto in mente come in altre realtà sociali questa vitalità creativa viene evidenziata al meglio.
Ad esempio nel sottopasso ferroviario della linea “Torino – Genova” di Isola del Cantone (Ge) il Comune, di concerto con le scuole locali, ha abbellito i muri di questo manufatto con dei bellissimi disegni realizzati dagli studenti e dagli alunni di questo piccolo paese della Valle Scrivia.
E la stessa cosa la si può vedere nei sottopassi cittadini di Genova, come quelli di Piazza Corvetto, arricchiti dai pregevoli lavori eseguiti dagli studenti del liceo artistico “Paul Klee” di Genova Sturla.
Vedendo il sottopasso di Aosta, a nostro giudizio semmai il vero scandalo è il pessimo stato di manutenzione del manufatto che presenta gli intonaci scrostati e aggrediti dall’umidità, ma soprattutto i ferri dell’armatura del cemento armato, scoperti e arrugginiti.
Se dei lavori lì devono essere eseguiti, non sono tanto i disegni dei ragazzi da rimuovere, ma risanare il manufatto perché potrebbe diventare pericolante.
Il “Ponte Morandi” forse non ha insegnato qualcosa?
Gian Battista Cassulo