Trattativa sul prezzo del pomodoro 2022, Cia e Confagricoltura Alessandria dicono no alla proposta dell’industria: «Così non va: il prezzo è inaccettabile. Le aziende agricole stanno fronteggiando un aumento dei costi oltre il 20% con rincari energetici ormai fuori controllo e la morsa della siccità».
I produttori di pomodoro della provincia di Alessandria sono contrari alla proposta avanzata finora dall’industria. Si è bloccata a 94 euro a tonnellata la trattativa sul prezzo del pomodoro da industria per la campagna Nord Italia 2022. «È inaccettabile. Le aziende stanno fronteggiando un aumento dei costi oltre il 20% con rincari energetici ormai fuori controllo e la morsa della siccità che preannuncia onerosi interventi irrigui» commentano i presidenti provinciali Daniela Ferrando (Cia) e Luca Brondelli di Brondello (Confagricoltura). Intanto in Spagna e Portogallo l’accordo è già chiuso con un prezzo riconosciuto ai produttori che supera i 100 euro a tonnellata.
Le due Organizzazioni chiedono di anticipare il Tavolo tra Op (organizzazioni dei produttori) e Industria convocato per l’11 marzo: «Dobbiamo trovare la quadra al più presto – proseguono i vertici provinciali – altrimenti mettiamo a rischio il lavoro di tutti. Così si affossano le imprese agricole, con evidenti danni per l’intera filiera produttiva».
Oltretutto il mercato internazionale è tonico come del resto quello interno nonostante la pandemia e l’inflazione che sale. L’Italia si conferma in cima alla classifica dei produttori e trasformatori dell’oro rosso (il 60% delle conserve “made in Italy” vola all’estero).
Dichiara Davide Sartirana, produttore e presidente di Zona Cia Alessandria: «Il prezzo proposto per la stagione 2022 aumenta dai 93 euro/tonnellata (su base 100 grado brix) a 94 euro, circa l’un per cento in più, rispetto ad un aumento dei costi che secondo le stime previsionali sarà di oltre il 30% rispetto all’anno passato. Questo è chiaramente insostenibile per i produttori di pomodoro, i quali saranno sicuramente curiosi di verificare se il prezzo esposto al consumatore finale del prodotto lavorato sarà aumentato solamente dell’un per cento».
Giuseppe Alferano, presidente della OP Verde Intesa e presidente di Zona di Alessandria di Confagricoltura Alessandria, afferma: «E’ sotto gli occhi di tutti il fatto che i costi di produzione sono in costante aumento: dalle piantine da trapiantare al gasolio, dai concimi ai fertilizzanti. I nostri ricavi si assottigliano nonostante il lavoro sia sempre fornito con impegno e costanza e raggiunga spesso i massimi livelli di qualità. Non possiamo essere sempre bistrattati così. Le trattative non hanno dato esito finora per la miopia degli industriali».
«Non comprendiamo affatto la proposta avanzata dal settore industriale. Sediamoci subito attorno al tavolo e stringiamo un accordo che sia soddisfacente per gli agricoltori. Siamo alla vigilia dei trapianti, che avverranno in condizioni di grave siccità» concludono Brondelli e Ferrando.