Inchiostro Fresco torna a Valenza (Al) dopo il tour di ottobre nelle bellezze artistiche delle “città dell’oro” in occasione dell’importante mostra retrospettiva di Pierpaolo Prandi, il “pittore di Valenza” scomparso a 76 anni nel marzo 2021
Le opere di Prandi, oltre settanta dipinti, sono esposte al Centro Comunale di Cultura di Piazza XXXI Martiri e in alcune vetrine nel corso principale delle città, Corso Garibaldi, presso lo spazio all’interno 35
Pierpaolo Prandi, nato a Valenza nel 1945, dopo un inizio come incassatore negli anni Settanta è riuscito a trasformare la pittura in professione, dipingendo incessantemente dal 1972 al 2020, un anno prima della morte. La città piemontese al confine con la Lomellina, il suo territorio e i rituali della cultura agricola e contadina sono uno dei soggetti centrali della pittura di Prandi. Al piano terra del Centro Comunale è esposta una delle sue opere più note “Sei ceri, un asino e un bue” assieme a una selezione di quadri che rappresentano appunto i rituali e le fasi di passaggio del mondo contadino: il giorno della vendemmia (Al di de la vendumia, molti titoli sono in dialetto) le festività, religiose come il Natale e le feste patronali, o pagane come il Carnevale.
Ai piani superiori della mostra possiamo ammirare come nella lunga carriera di artista Pierpaolo Prandi, rimanendo sempre fedele alla figurazione, opere ispirate a temi diversi, dal velato erotismo di dipinti come “La lettura” o “La proposta” alle nature morte e ai girasoli, ispirati con tutta probabilità dalla visione di Van Gogh, alle rappresentazioni naturalistiche dell’area fluviale di Valenza e dei suoi personaggi, come il pescatore Musolino.
La pittura di Prandi è generalmente associata allo stile “naif” (una delle opere è infatti prestata dal Museo delle Arti Naives “Cesare Zavattini”) di Luzzara, ma la sua estetica risulta apertamente debitrice delle grandi avanguardie del Novecento, in particolare i fauves dai quali riprende i colori accesi e saturi (rossi, gialli, azzurri in particolare) e il surrealismo al quale si associa con i temi del sogno e delle rappresentazioni circensi.
Alcune figure femminili, caratterizzate da un erotismo non esplicito, ma intenso, ricordano l’opera di un altro grande artista “irregolare” e figurativo del Novecento, Balthus. L’opera di Prandi è stata frequentemente associata dalla critica, soprattutto nella fase centrale, al cosiddetto “realismo magico” Nello stesso tempo Prandi ha mantenuto sempre vivo il legame con la città dove è nato e ha vissuto fino alla morte e con la cultura popolare e contadina. Una pittura nel complesso gioiosa e solare, fortemente figurativa in un periodo caratterizzato dalla prevalenza dell’arte astratta e concettuale.
A completare l’allestimento una panchina realizzata dagli studenti del Liceo di Valenza ispirata ai personaggi e ai colori di Prandi, che sarà collocata nello slargo di Piazza Cavour dove l’artista era solito sostare.
Così l’Assessore ai Beni Culturalidel comune di Valenza, Alessia Zaio, hacommentato l’iniziativa“Una mostra omaggio a un grande artista della nostra città. È stato un lavoro lungo che ha impegnato il personale del Centro Comunale di Cultura per un intero anno nella ricerca delle opere e nella loro schedatura. Il materiale dell’Archivio Prandi, generosamente donato al Comune dai familiari, Francesco e Claudia Prandi, è stato oggetto di studio e di digitalizzazione per permettere la conservazione e l’analisi della documentazione relativa all’operato del maestro valenzano”.
Andrea Macciò