Fino al 12 Giugno è possibile visitare a Pavia la mostra diffusa “Global Warming” dell’artista di origine pistoiese attualmente residente a Lugano, Marzio Cialdi, da molti anni particolarmente attento ai temi dell’ambiente e del cambiamento climatico. Andrea Macciò è andato a visitarla e ci ha inviato questo servizio
Opere di Marzio Cialdi sono patrimonio della collezione permanente della casa-museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi e documenti relativi alla sua attività sono consultabili presso il Museo dei Bozzetti di Pietrasanta. La mostra di Pavia è articolata in tre sedi: lo Spazio Arti Contemporanee del Broletto e il cortile, l’ex Chiesa di Santa Maria Gualtieri e Piazza della Vittoria, dove sono presenti due installazioni all’aperto
La mostra è composta da 7 installazioni, 6 sculture anche di grandi dimensioni come la “divinità d’acciaio” Kafa esposta allo spazio del Broletto, e un video (nello spazio di Santa Maria Gualtieri) nel quale si illustrano con la proiezione di suggestive immagini fotografiche gli effetti del cambiamento climatico in atto sull’ambiente naturale: deserti, ghiacciai, immagini di zone altamente antropizzate e industrializzate.
L’opera di Cialdi si avvale di materiali e tecniche differenti: dalla ceramica all’acciaio cortén, dal vetro fuso alla lamiera stampata.
Le opere di Global Warming prefigurano un mondo distopico, nel quale le alte temperature si apprestano a fondere e rendere malleabili e deformi anche i materiali ritenuti più solidi, come il vetro e l’acciaio.
Lo notiamo in particolare nell’installazione “Implosion” (2021) nello spazio di Santa Maria Gualtieri, composta di damigiane in vetro fuso. Nella stessa sede segnaliamo l’installazione “Pompei” nella quale si immagina il ritrovamento archeologico in un lontano futuro dei resti di una civiltà autodistrutta.
La grande scultura in acciaio cortén “Kafa” sembra raffigurare una sorta di nuova divinità del mondo che potrebbe emergere dalla distruzione di quello attuale. Nel cortile del Broletto, sul suggestivo sfondo della cattedrale pavese, altre opere in acciaio cortén come “Folla” che suggerisce l’idea della spersonalizzazione dell’individuo nella massa.
Le opere raccolte sotto il titolo di “Movimenti Meccanici” sono visibili nello spazio esterno di Piazza della Vittoria.
Quello dell’artista Marzio Cialdi è un contributo artistico di grande interesse intorno a un tema di grandissima attualità, con l’obbiettivo di creare una coscienza critica intorno a uno stile di vita che potrebbe mettere a rischio sempre di più l’ambiente e la vivibilità del pianeta Terra.
Andrea Macciò