Aperta in località Le Vaie una palestra di pugilato con ring regolamentare
A volte i sogni, prima di realizzarsi, compiono un lungo giro. Si scontrano con le difficoltà quotidiane, quelle personali. A volte bisogna affrontare tutto da soli e ci si può facilmente scoraggiare, si può iniziare a pensare che forse il nostro sogno rimarrà solamente tale. Ma queste sono le difficoltà che incontrano tutti; alcuni però, decidono di non darsi per vinti, di continuare la ricerca, di trovare una strada che porti al successo. E a volte, su questa strada, si incontra qualcuno con cui condividere il sogno fino a realizzarlo.
Questo è quello che è accaduto ad Andrea Bandini e Roberto Magri, due storie molto differenti ma accomunate dalla stessa passione, quella per il pugilato.
A Bandini, classe 1967, la passione viene trasmessa nell’adolescenza dal padre, guardando con lui match famosi corollati da grandi nomi come Sugur Ray Leonard, Marvin Hagler, Roberto Duràn. E così inizia a frequentare subito le palestre genovesi, allenandosi duramente fino a diventare collaboratore di molte di queste. Nel 2013 consegue l’attestato ufficiale di insegnamento e con questo accresce la voglia di avere una palestra tutta sua, frutto di un’esperienza di ormai quarant’anni di pratica.
Ma per aprire una ASD (Associazione sportiva dilettantistica ndr.) le difficoltà sono tante e lui, direttore tecnico, aveva bisogno di trovare una figura che ricoprisse la carica di presidente, la più complessa, visto la responsabilità penale della carica. Preso dallo sconforto aveva pensato anche più volte di lasciar perdere. Ma anche grazie al forte supporto morale ricevuto dalla moglie Tiziana, è riuscito ad andare avanti e il destino ha voluto premiarlo.
Infatti un giorno viene contattato da Magri, già praticante di boxe, per avere delle lezioni private sulla nobile arte. Magri, classe 1979, laureato in giurisprudenza e dipendente di primario gruppo assicurativo internazionale, sposa subito la causa; ritornato a vivere ad Arquata Scrivia dopo che il suo lavoro lo aveva portato a Milano, colpito dalle grandi doti di insegnante di Bandini decide che questa è l’ora di provare. Insieme decidono che nella loro palestra entreranno atleti e non semplici clienti. Da loro solo chi ha una forte passione per questo sport trova il posto giusto. Così, schiarite le idee, trovano un locale adatto e con esso arriva il ring regolamentare, le varie postazioni di allenamento e tutta la burocrazia legata al fatto di essere una palestra affiliata all’FPI (Federazione Pugilistica Italiana) e quindi al CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano). Nasce così l’ASD Arquata Scrivia Boxing Team “Onorate i guantoni”.
Quando gli abbiamo chiesto come mai proprio in un centro piccolo come Arquata abbiano deciso di aprire una palestra ufficiale come la loro, considerando la relativa marginalità di uno sport come il pugilato, la loro risposta è stata ottimistica come ci aspettavamo:“Gli sport rimangono marginali solo quando non ci sono strutture per praticarli”.
Fausto Cavo