Qualche anno fa, in occasione dell’iniziativa del Comitato S.Giovanni Battista di riportare a Recco il tradizionale falò che un tempo era un appuntamento molto atteso, avevamo pubblicato sul nostro giornale un breve servizio che riscosse, com’era prevedibile, apprezzamento da parte dei nostri numerosi lettori.
Venerdì scorso, in una cornice di pubblico da grandi occasioni che attendeva nuovamente l’evento dopo il lungo periodo di restrizioni dovute alla pandemia, i festeggiamenti di San Giovanni Battista hanno fatto rivivere ai “recchelini” e ai tanti turisti presenti le emozioni che la cerimonia del falò sa regalare ancora oggi come un tempo.
Tutto questo è stato possibile grazie all’impegno dei membri del Comitato che hanno lavoro senza sosta per organizzare la manifestazione e realizzare in sicurezza e a regola d’arte la catasta di materiali combustibili naturali a cui dare fuoco la sera del 24 giugno in onore del Santo cui è intitolata la Parrocchia centrale di Recco.
Come d programma, dopo i vespri, alle ore ventuno, al passaggio della processione solenne in prossimità del ponte di N.S. del Suffragio, è stato appiccato il fuoco al falò, realizzato nell’alveoveo del torrente Recco, quest’anno dedicato ad una persona molto cara agli organizzatori, Francesco Giardina, collaboratore e amico del Comitato S.Giovanni Battista scomparso nella primavera dello scorso anno.
I festeggiamenti hanno riportato a Recco un’antica tradizione che purtroppo in molti altri paesi e cittadine della Liguria manca da tanti anni e che noi della redazione de l’inchiostro fresco ci auguriamo possa ritornare, affinchè si recuperi completamente un altro importante tassello della cultura popolare che è necessario riscoprire ed apprezzare.
Fausto Piombo