Una scomparsa che colpisce il mondo accademico e della cultura genovese e non solo
Per certe professioni, definizioni come “lavoro” non sono adeguate, perché certe professioni vanno “oltre” il lavoro
Una di queste professioni è quella dell’insegnante che può essere svolta “burocraticamente” e allora diventa a tutti gli effetti un “lavoro” oppure con la grinta e la passione di chi ai suoi studenti vuole trasmettere i sentimenti che animano la materia che sta insegnando. Ed è qui che chi sta esercitando la professione dell’insegnate trasla dal lavoro alla missione.
Il Prof. Stefano Monti-Bragadin apparteneva a questo secondo gruppo di professori: esercitava la sua professione non come un lavoro ma come una missione ed è a lui, che devo oggi la mia fedeltà allo studio e all’attenzione per il mondo della politica, perché il “Monti”, come lo si chiamava nei corridoi della Facoltà di Scienze Politiche di Genova, ha insegnato ad una intera generazione di studenti nel suo corso di Sociologia politica il principio fondamentale della democrazia, ovvero il senso della partecipazione politica dal basso, perché se è vero che il potere è nelle mani delle élites, è altrettanto vero che la democrazia è tenuta in piedi dalla “cittadinanza attiva” dei singoli che da individui diventano persone, tanto per citare un passaggio fondamentale sostenuto dalla Dottrina sociale della chiesa, ma ugualmente sostenuto dal mondo laico e liberale al quale apparteneva il Prof. Stefano Monti Bragadin che all’età di 80 anni è venuto a mancare ieri, sabato 2 luglio 2022 nella sua Genova.
Io ho letto la notizia della sua scomparsa sull’edizione odierna (3 luglio 2022) de “Il Secolo XIX” qui La Salle (Località Cheverel), dove da alcuni anni abito, e mi è venuto un colpo perché per me la figura del “Monti” era eterna!
Come è eterno in me quel sentimento di partecipazione politica dal basso che il Prof. Monti-Bragadin ha saputo imprimermi con i suoi insegnamenti che ho cercato sin da subito di mettere in pratica.
Come ad esempio l’organizzazione nel 1987 di un “corso di giornalismo” dal titolo che precorreva i tempi: “Esiste davvero la libertà d’informazione?”, dove Monti-Bragadin venne con grande disponibilità a tenere una lezione sui mass media nella società contemporanea.
Gian Battista Cassulo
Nella foto di copertina il prof. Stefano Monti-Bragdin durante un convegno sul tema: “Da Serenissima Repubblica a Ducato di Genova: come e perché”, organizzato nel 2018 dalla Associazione storico/culturale “A Compagna” di Genova. Qui sotto durante la consegna degli attestati agli studenti partecipanti al corso di giornalismo organizzato da “l’inchiostro fresco” di concerto con “Il Popolo di Novi” nel 1987 al Collegio San Giorgio di Novi Ligure (Al)