Dal Lemme e dall’Orba emergono sensazioni che custodite nello scrigno dei ricordi dell’Aureliana
Il vero protagonista dei racconti di Osvaldo Semino è uno dei territori più affascinanti e appartati dell’Oltregiogo o basso alessandrino: quello della Val Lemme e del comune di Capriata d’Orba in particolare, nel quale si trova la tenuta Aureliana costruita nel 1500 come villa-fortezza e attorno alla quale ruotano i brevi, ma intensi racconti della valle “dei due fiumi”: Lemme e Orba – Nella foto di copertina il corridoio ecologico alla confluenza tra il Lemme e l’Orba
Un intreccio inestricabile fra elementi autobiografici romanzati e trasfigurati dal tempo, vicende di fantasia e, come afferma lo stesso Osvaldo Semino nella prefazione, storie che ha sentito raccontare dai “vecchi” della valle, custodi di una memoria storica che stiamo perdendo. I racconti, caratterizzati da uno stile conciso e impeccabile, sono molto brevi, ma altrettanto intensi. Alcuni sono ambientati nel periodo conclusivo della Seconda guerra mondiale, altri in un tempo indefinito, forse quello attuale forse il passato recente.
Tra i più suggestivi, “L’ultimo giorno di lavoro”.
La storia del maresciallo Mulas, un carabiniere di provincia che ha sempre servito con lealtà e fedeltà lo stato, ma non ha mai avuto la possibilità di confrontarsi con un delitto e mettere alla prova le sue capacità investigative. Quando questa possibilità si prospetta, un giorno prima della pensione, i suoi superiori lo mettono da parte. Una figura che ricorda molto il tenente Drogo di Buzzati e il suo Deserto dei Tartari.
Bellissimo anche “La ragazza di Villa Costanza”
Passeggiando per una strada di provincia, il protagonista incontra una ragazza in difficoltà dopo un piccolo incidente. Vinte le diffidenze iniziali la aiuta a tornare a casa e nota quanto la giovane assomigli a una ragazza amata in gioventù e scomparsa nel nulla. Per un attimo si illude che lei possa essere sua figlia…
Atmosfere simili ne La sconosciuta della villa liberty, fra amori solo sognati e realtà che portano cocenti delusioni.
Tra sogno e realtà, “Il passaggio segreto” ed “Ercole” ci raccontano…il punto di vista dei gatti. Un’idea molto originale, resa con grande efficacia.
Caratterizzati da un sottile e affascinante tono malinconico, i racconti di Osvaldo Semino offrono un ritratto di grande fascino di questa terra di confine tra Piemonte e Liguria, dalla bellezza un po’ ritrosa come si dice sia il carattere dei loro abitanti.
Molto interessanti sia le descrizioni ambientali sia l’efficace scavo psicologico dei personaggi reso con una concisione e un’intensità non comuni.
Andrea Macciò