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Storie d’autunno, storie dal mondo

Alla biblioteca di Serravalle Scrivia un ricchissimo calendario di iniziative dedicate ai bambini

La Biblioteca comunale “Roberto Allegri” di Serravalle Scrivia organizza per l’autunno un ricchissimo calendario di iniziative dedicate ai bambini, che si svolgeranno tutti i giovedì alle 17.00 presso la Sala Bambini. Gli appuntamenti comprenderanno incontri di lettura ad alta voce dedicati alle “Storie d’Autunno e d’Inverno”, laboratori creativi, momenti ludico didattici legati alle festività stagionali. In particolare verrà proposto regolarmente, ogni settimana, uno spazio dedicato al progetto “MammaLingua. Storie per tutti, nessuno escluso” dedicato alle storie in lingua madre raccontate dalle mamme del mondo.

A Novembre, inoltre, nelle giornate di giovedì 10 e 17, ci saranno due anche incontri speciali interamente dedicati a “Storie di Mamme del Mondo” e “Ricette dal Mondo”.

Nell’attuale scenario caratterizzato dallo stato di emergenza che il Paese ha vissuto e sta ancora in parte vivendo, a causa della pandemia da COVID-19, una recente relazione dell’OCSE ha messo in luce come l’impatto economico e sociale della pandemia sia caratterizzato da una forte “asimmetria generazionale” in quanto, nel medio periodo, le nuove generazioni sono quelle maggiormente colpite.

A causa delle conseguenze della pandemia e delle misure adottate per contrastare la diffusione del virus, i più giovani hanno visto ridotte le occasioni di socialità e gli spazi di condivisione, con un impatto senza precedenti sulla salute, sull’istruzione, sull’occupazione e sull’inclusione sociale. La guerra in Ucraina, inoltre, ha contribuito ad aggravare ancor più il senso di disorientamento delle giovani generazioni. Tutto questo vale in particolar modo per i bambini.

In questo contesto, la Biblioteca comunale di Serravalle Scrivia ha ritenuto di dedicare particolare attenzione alle occasioni di incontro per bambini organizzando una ricca serie di incontri che si svolgeranno con cadenza settimanale, ogni giovedìalle 17.00, a partire dal 4 ottobre fino a Natale.

Fausto Cavo

Dal manifesto del progetto: “MammaLingua. Storie per tutti, nessuno escluso.”

di Graziella Favaro

Tutti i bambini hanno bisogno di storie.

Hanno bisogno di storie per immaginare e per ricordare; storie da ascoltare e narrare; storie da condividere e custodire nel tempo. Le storie diventano casa e rifugio da abitare; diventano àncora e zattera ai quali appoggiarsi; sassolini e briciole per ritrovare il cammino. La narrazione e l’ascolto di storie hanno un ruolo centrale nella crescita e nello sviluppo – affettivo, cognitivo e linguistico – di tutti i bambini. Nessuno escluso.

Nella migrazione, vi è il rischio di crescere con poche parole.

I bambini figli di immigrati rischiano di crescere con meno storie e ciò avviene per vari motivi: l’assenza nel Paese di immigrazione della generazione dei nonni e della famiglia allargata; la scarsa disponibilità di tempo che i genitori possono dedicare al racconto; l’assenza o la scarsità di libri e beni linguistici per i bambini in lingua madre.

In quale lingua narrare?

Un dubbio che complica ulteriormente la pratica narrativa dei genitori immigrati riguarda la scelta della lingua in cui raccontare o leggere al bambino. Vi è, da un lato, nella gran parte delle famiglie, la volontà e il desiderio di trasmettere la propria lingua ai figli. Dall’altro lato, i genitori ricevono spesso messaggi contrastanti o opposti che li invitano ad abbandonare la madrelingua a favore della seconda lingua. Anche se spesso la loro competenza in italiano si presenta impoverita e ridotta.

La lingua materna è una casa.

Molti operatori ed educatori ritengono ancora che i bambini non possano crescere bilingui e di conseguenza consigliano i genitori immigrati di abbandonare la lingua di casa. Questo rischia di creare una cesura – affettiva, non solo linguistica – fra le generazioni, oltre che trasmettere una lingua impoverita e legnosa. La lingua materna è come la casa; non è un vestito o un guanto che si tolgono e che si mettono; essa permea profondamente la storia e l’identità personale.

Ogni lingua vale.

Non ci sono lingue di serie A e di serie B; tutte sono preziose e valgono la pena di essere trasmesse. Crescere bilingue rappresenta un’opportunità: vuol dire sviluppare un pensiero più aperto e creativo, apprendere più facilmente altri idiomi, sviluppare punti di vista differenti sul mondo. L’apprendimento di qualità dell’italiano come seconda lingua è compito e traguardo della scuola. Compito delle famiglie è quello di creare le condizioni per la trasmissione e lo sviluppo della lingua madre. Anche grazie a un ambiente ricco di narrazioni.

Crescere un figlio altrove implica scelte e fatiche aggiuntive.

I genitori che crescono il figlio in un contesto di migrazione si trovano a dover elaborare e gestire in solitudine scelte e strategie che i genitori autoctoni non sono chiamati a fare e che l’ambiente esterno non sostiene. Oltre a mantenere con tenacia e pazienza la comunicazione in lingua madre, essi devono proporre al bambino stimoli narrativi ricchi e coinvolgenti, quotidiani e interessanti. Questo perché è solo grazie alla lingua delle storie e del piacere che i piccoli possono arricchire il vocabolario e strutturare la lingua.

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